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Pesca vietata in Artico per lo scioglimento dei ghiacci

Dopo anni di trattative è stato approvato il piano per vietare la pesca commerciale in una zona dell’Artico vulnerabile per lo scioglimento dei ghiacci

Pesca vietata in Artico per lo scioglimento dei ghiacci -

 

(Rinnovabili.it) – Stati Uniti, Russia e altre nazioni che affacciano sull’Artico hanno firmato un accordo che vieta la pesca commerciale nei mari intorno al Polo Nord, dove lo scioglimento dei ghiacci provocato dal riscaldamento globale ha aperto uno squarcio grande come il Mediterraneo. L’accordo arriva con oltre un anno di ritardo, a causa delle tensioni dovute al caso ucraino, utilizzate dalla Russia per far saltare tutti i tavoli di trattativa internazionali. Oltre ad USA e Russia, la firma in calce al documento è stata apposta anche dagli ambasciatori di Canada, Norvegia e Danimarca, in una cerimonia organizzata ad Oslo.

Il patto «impedisce che sorga un problema prima del tempo – ha detto David Balton, vice segretario di Stato americano per gli oceani e la pesca – Si sa molto poco su questa zona dell’oceano».

 

Gli ha fatto eco il ministro degli Esteri norvegese, Boerge Brende, che in un comunicato ha spiegato come «il cambiamento climatico sta influenzando le rotte migratorie degli stock ittici», e gli Stati artici devono proteggere le acque internazionali a partire da 370 km dalla costa.

Gli Stati artici, tuttavia, chiedono anche alle altre nazioni parte del Consiglio artico che massicciamente investono nella pesca di non avventurarsi nella zona centrale del Mar Glaciale. A ruota arrivano le dichiarazioni del WWF: «Il prossimo passo di questo accordo è la firma di Stati come Cina, Spagna, Giappone, Regno Unito e Corea del Sud – dichiara Alexander Shestakov – Come osservatori del Consiglio Artico dicono di sostenere l’integrità dell’ambiente al Polo. Questa è una buona occasione per dimostrarlo».

 

Pesca vietata in Artico per lo scioglimento dei ghiacci

 

Un pesce sterminato fino a ieri e che in quest’area protetta potrà sopravvivere alle reti sarà il merluzzo artico, noto anche come merluzzo polare. L’animale può sopravvivere in acque molto frette grazie a una sorta di antigelo naturale nel sangue.

Il disgelo artico è pericoloso per molte altre specie: uccelli marini, foche, balene e orsi polari. L’apertura della regione a rotte commerciali e alle trivellazioni per il petrolio e il gas è un rischio concreto. Gli Stati Uniti, attualmente alla presidenza delle otto nazioni che compongono il Consiglio artico, prevedono di far partire le trivellazioni nel 2016.