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Le perdite di petrolio raddoppiano la mortalità infantile

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Il petrolio sparso sul Delta del Niger uccide anche i neonati

 

(Rinnovabili.it) – Oltre ad aver letteralmente devastato un ecosistema, le perdite di petrolio nel Delta del Niger sono la causa di un tasso di mortalità infantile più che doppio rispetto alle zone più distanti. Entro i 10 km di raggio da una fuoriuscita, infatti, una nuova ricerca condotta da scienziati svizzeri dimostra che i bambini hanno il doppio delle probabilità di morire entro il primo mese di vita, mentre quelli sopravvissuti hanno più sovente una salute precaria.

La maggiore vulnerabilità all’inquinamento causato dal petrolio da parte dei neonati o dei feti deriva dal fatto che essi non hanno ancora sviluppato difese di base come la barriera emato-encefalica, che aiuta l’organismo a proteggersi dalle sostanze chimiche tossiche. Anche basse dosi di inquinamento rappresentano un potenziale rischio per un neonato, che ha un ridotto peso corporeo. Le madri che ingeriscono cibo avvelenato o acqua contaminata, inoltre, patiscono gli effetti della malnutrizione, aumentando potenzialmente i rischi di mortalità infantile.

 

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I ricercatori sono arrivati a queste conclusioni accoppiando i dati georeferenziati del Nigerian Oil Spill Monitor, che ha mappato oltre 6.500 perdite tra il 2005 e il 2015, con l’indagine demografica e sanitaria nazionale del 2013. In questo modo, hanno potuto incrociare le posizioni delle fuoriuscite di petrolio con i tassi di mortalità infantile in quelle zone e tra le popolazioni circostanti. Sono stati presi in esame dati relativi a circa 5.040 bambini nati da 2.700 madri in 130 cluster, tutti entro 10 km dalla più vicina perdita di petrolio.

Mentre le fuoriuscite verificatesi mentre la madre era ancora in gravidanza non ha avuto alcun effetto sul bambino o sulla mortalità neonatale, quelle avvenute fino a cinque anni prima del concepimento sono responsabili di un raddoppio del tasso di mortalità neonatale da 38 a 76 per ogni 1.000 nascite.

Le perdite incontrollate di petrolio sono una caratteristica strutturale dell’industria petrolifera in Nigeria. Oltre a rappresentare la prima fonte di PIL, il settore è causa di alcuni tra i più gravi disastri ambientali del mondo. Circa 240 mila barili di greggio vengono versati nel Delta del Niger ogni anno, inquinando le vie navigabili, contaminando colture e rilasciando sostanze chimiche tossiche nell’aria.

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