La Princeton University raccoglie le prove di consistenti perdite di metano dai pozzi dei petrolio e gas abbandonati in Pennsylvania.
(Rinnovabili.it) – I pozzi di petrolio e gas abbandonati rilasciano metano. Parecchio metano. Più di quello che ci si poteva aspettare, e più di quello che l’Environmental Protection Agency (EPA) americana avesse calcolato.
Queste conclusioni le ha tratte un nuovo studio della Princeton University, pubblicato su Proceedings of National Academy of Sciences. I ricercatori hanno scoperto che milioni di pozzi di petrolio e di gas non utilizzati in tutta l’America potrebbero stare perdendo notevoli quantità di metano non dichiarate. Le affermazioni sono state possibili a seguito della misurazione delle perdite di metano riscontrate in 19 pozzi abbandonati nel nord-ovest della Pennsylvania. Tutti i 19 pozzi analizzati perdevano gas. Ma tre di loro si è scoperto che emettevano migliaia di volte i livelli degli altri. Da un precedente studio condotto dalla Stanford University, è stato reso noto che negli Stati Uniti ci sono circa 3 milioni di pozzi abbandonati.
Rispetto alla CO2, il metano è molto più climalterante. È infatti 86 volte più efficace nel trattenere il calore in un lasso di tempo di 20 anni. Anche se l’EPA valuta che il metano è solo il 9 per cento del cocktail di gas serra che gli Stati Uniti stanno disperdendo in atmosfera, l’Environmental Defense Fund stima che sia responsabile di circa il 25 per cento del riscaldamento globale di origine antropica.
Il Natural Resources Defense Council , insieme a Clean Air Task Force e Sierra Club, ha pubblicato un rapporto che mostra come l’EPA potrebbe tagliare del 50 per cento le fughe di metano da perforazione per la ricerca di idrocarburi. Ma l’impegno dell’agenzia su questo fronte tarda a farsi concreto. L’amministrazione Obama ha promesso mesi fa che si sarebbe fatta carico del problema, cercando letteralmente di tappare la falla. Eppure, ad oggi, nulla è ancora cambiato. E il sostegno a un ricorso massiccio al fracking come tecnologia di transizione verso le rinnovabili vacilla sempre più. Infatti, con queste colossali perdite dai pozzi, l’inquinamento climatico che ne deriva non è poi tanto diverso dalla CO2 liberata dal carbone.