Da oggi, sarà possibile impiegare gli scarti di lavorazione di alcuni prodotti alimentari per realizzare complementi d’arredo di design ed ecosostenibili
In pratica, gli scarti della produzione, nella maggior parte dei casi prodotti tossici e con alti costi di smaltimento, vengono trasformati in una nuova fonte di reddito, cioè impiegati per la realizzazione di monomeri e polimeri ad alte prestazioni. Attualmente, i prodotti messi a punto (principalmente lampade e sedie) derivano dagli scarti di lavorazione dell’industria dell’anacardo: a essere utilizzato, infatti, è il liquido estratto dal guscio della noce, chiamato Cashew Nut Shell Liquid (CNSL), che viene adoperato per la sintesi di strutture versatili che serviranno poi alla produzione del complemento d’arredo vero e proprio. Tantissime le applicazioni già testate: dagli adesivi alle vernici anticorrosive e antivegetative; dalle resine per tubi, serbatoi e laminati piani, all’imbottitura per i materassi; dalle resine senza solventi per la verniciatura del legno, a quelle per la produzione di schede elettroniche.