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Il pellet alimenta la deforestazione su larga scala

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(Rinnovabili.it) – Per raggiungere i suoi obiettivi climatici, l’Europa punta anche sul pellet, ma così facendo alimenta la deforestazione nel sud degli Stati Uniti. La parziale sostenibilità di questo materiale finisce dunque sotto i riflettori. Vaste aree delle cosiddette Southern Forests vengono rase al suolo per fornire il legno che serve al Vecchio continente per ridurre l’uso di combustibili fossili nel suo mix energetico. Le centrali a carbone, infatti, stanno passando al pellet, acquistando la materia prima dagli USA. In Europa la copertura forestale è minore, e gli standard che la proteggono dal taglio indiscriminato sono più elevati. Così, Bruxelles ha pensato bene di scaricare i costi della propria transizione energetica su un altro Paese. Inoltre, anche la combustione della biomassa nelle centrali elettriche genera emissioni, di carbonio nell’atmosfera. Ma le regole europee trattano questi materiali come carbon neutral, sulla base di un assunto, se non falso, quantomeno vero solo a metà: secondo i calcoli dell’UE, gli alberi e le piante che vengono distrutti cresceranno nuovamente e torneranno ad assorbire carbonio. Tuttavia, quando la deforestazione avviene a ritmi vertiginosi – ed è questo il caso – queste teorie crollano come un castello di carte.

 

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Nonostante ciò, l’industria del legno nel meridione USA, colpita dalla crisi, ha accettato di buon grado il nuovo saccheggio del proprio patrimonio naturale: adesso il denaro ha ricominciato a circolare in aree depresse.

La US International Trade Administration ha stimato che le esportazioni di pellet verso l’Europa aumenteranno da 5 a 15 volte entro il 2020. Queste previsioni rialziste hanno portato una ventata di entusiasmo nelle fabbriche di pellet, che si stanno espandendo e alimentano la deforestazione su larga scala. Anche i porti ne hanno beneficiato: Savannah, Brunswick e altre aree della Georgia hanno gestito pellet di legno per milioni di tonnellate l’anno.

 

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Ma se la domanda di questo materiale cresce in Europa e Corea, gli Stati Uniti  si trovano ad affrontare il pericolo di una scomparsa dei propri boschi, con ricadute drastiche sugli animali selvatici.

Le piante autoctone stanno scomparendo, con tutta la biodiversità: al loro posto sorgono piantagioni di pini dai quali si ricava parte del legno da spedire al di là dell’Atlantico. Il paesaggio di tutto il sud sta cambiando per sempre, ma il problema nel nostro continente è totalmente sottaciuto. L’Unione guadagna crediti di carbonio producendo energia da fonti rinnovabili, anche quando queste fonti non lo sono affatto.

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