Per Ministero dell’Ecologia e dell’Ambiente cinese i tagli delle emissioni a Pechino non saranno sufficienti a migliorare qualità dell’aria
(Rinnovabili.it) – Quest’anno la capitale cinese si è impegnata a migliorare la qualità dell’aria, ma non si è impegnata a raggiungere un obiettivo specifico. Stando a quanto dichiarato dal governo municipale di Pechino in una dichiarazione appena diffusa, Pechino continuerà a migliorare la qualità dell’aria, tenendo basse le concentrazioni medie annue di PM2.5 e continuando a ridurle nei tre anni a venire. Le concentrazioni medie di PM2.5 sono diminuite del 12,1% dal 2017, arrivando a 51 microgrammi per metro cubo, come risultato di un’azione mirata che ha previsto tagli al consumo di carbone e la chiusura degli impianti inquinanti. Eppure i livelli di PM2.5 registrati nel 2018 sono stati ancora molto più alti della media cinese di 39 microgrammi per metro cubo e lontani dall’obiettivo nazionale di 35 microgrammi per metro cubo.
>>Leggi anche La Cina continua la lotta all’inquinamento<<
Le PM2.5 sono un inquinante atmosferico strettamente monitorato perché le sue piccole dimensioni consentono alle particelle di depositarsi in profondità nei polmoni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda uno standard di qualità dell’aria per le PM2.5 di non più di 10 microgrammi per metro cubo. Il governo di Pechino ha dichiarato che nel 2019 prenderà di mira le emissioni dei veicoli, la più grande fonte di PM2.5 della città, i cantieri e gli impianti di produzione. Ma per il Ministero dell’Ecologia e dell’Ambiente cinese i tagli delle emissioni a Pechino non saranno sufficienti a sostenere su larga scala i tagli delle PM2.5; il ministero, infatti, calcola che Pechino dovrà anche ridurre gli impatti esterni provenienti dalle regioni limitrofe, in particolare dal polo minerario del carbone delle province dello Shanxi e dello Shaanxi.
>>Leggi anche Smog, Pechino fissa nuovi limiti alle polveri sottili<<
Per il Ministero, l’obiettivo di quest’anno per Pechino dovrà essere quello di mantenere i risultati attuali raggiunti per migliorare la qualità dell’aria della città, mettendo in condizione i cittadini di essere preparati a un aumento di PM2.5, in caso di condizioni meteorologiche avverse. Secondo quanto stimato dal Ministero stesso, la concentrazione media di polveri sottili in città a gennaio 2019 (pari a 52 microgrammi per metro cubo) era in aumento del 52,9% rispetto all’anno precedente. Oltre alla qualità dell’aria, la città dovrà anche pensare a migliorare la qualità delle sue acque e affrontare l’inquinamento del suolo nel 2019, migliorando l’efficienza dell’uso di fertilizzanti nelle aree rurali e stringendo gli standard di smaltimento dei metalli pesanti.