(Rinnovabili.it) – Spegnere le fabbriche e le centrali a carbone è la nuova tecnica adottata da Pechino per ridurre l’inquinamento che sta affliggendo la città rendendo l’aria irrespirabile e costringendo i cittadini a rimanere chiusi in casa.
Il governo nei giorni scorsi ha sperato che pioggia e neve facessero abbassare i livelli di smog, ma i controlli effettuati dalle centrali di monitoraggio hanno svelato un’amara verità: i livelli di PM10 registrati sono risultati 400 volte superiori alla media consentita in numerose aree della capitale, assolutamente pericolosi per la salute umana.
Durante i giorni passati le autorità oltre a bloccare la produzione in alcune fabbriche hanno consigliato ai pechinesi di rimanere in casa ed evitare le attività all’aria aperta inoltre il governo ha dichiarato la necessità di adottare misure anti inquinamento più rigide che consistono, oltre allo spegnimento di fabbriche e centrali elettriche a carbone, anche nel blocco dei veicoli inquinanti.
Il suggerimento è di seguire l’esempio di Londra, che in occasione del periodo di Grande Smog del 1950 passarono alla stesura dei Clean Air Acts, provvedimenti che hanno vietato in alcune aree industriali la produzione e il rilascio di emissioni inquinanti domestiche. Sempre più preoccupato per la qualità dell’aria della città di Pechino il governo cinese sta pensando all’adozione di nuove regole per limitare le emissioni e far rientrare l’allarme che sta minacciando la salute degli oltre 20 milioni di abitanti.