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Pechino chiude 4.300 miniere di carbone

Pechino chiude 4.300 miniere di carbone

 

(Rinnovabili.it) – La Cina chiuderà 4.300 piccole miniere di carbone nei prossimi tre anni. Lo annuncia l’agenzia di stampa governativa Xinhua, ripresa da Reuters calcolando che la produzione annuale dovrebbe scendere di 700 milioni di tonnellate. Per sostenere la rioccupazione di un milione di lavoratori che finirebbero a spasso, Pechino sborserebbe 4,57 miliardi di dollari.

Le migliaia di miniere che affronteranno presto la serrata, vanno ad aggiungersi alle 7.250 che già hanno chiuso negli ultimi 5 anni. Questo ha fatto sì che si verificasse un calo di 560 milioni di tonnellate nella produzione.  È comunque una goccia nel mare, dal momento che nel Paese si contano, al 2015, 11 mila miniere attive, capaci di produrre ben 5,7 miliardi di tonnellate di carbone. La domanda interna del combustibile fossile per eccellenza è diminuita quasi del 3% nel 2014, e i dati 2015 dicono che il calo sarà di mezzo punto superiore. Anche il suo uso nelle centrali elettriche si è ridotto, anche se non di molto (-2,8%).

I dati sono soggetti a variazioni, dal momento che vi è un dibattito acceso sulla attendibilità dei calcoli. Nel mese di novembre, il New York Times ha scoperto che il consumo cinese di carbone del 2013 è stato del 17% più alto rispetto alle stime governative.

 

La chiusura delle miniere si aggiunge anche ad un crollo del 30% delle importazioni, causato da un rallentamento della crescita economica del dragone. Lo scorso dicembre, il governo ha deciso che per ridurre il tremendo inquinamento dell’aria taglierà del 60% entro il 2020 le emissioni del settore elettrico. Pechino ha in programma di efficientare le centrali a carbone che oggi producono fumi nocivi e rendono invivibili le grandi città.

Oltre a una decisa virata verso il nucleare, vi sono stati nel 2015 grossi investimenti nelle rinnovabili. Secondo l’ultimo rapporto di Bloomberg, la Cina ha visto un aumento del 17%, portando il totale a 110 miliardi di dollari.

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