(Rinnovabili.it) – Reclusione forzata per gli abitanti di Pechino. Le condizioni da sempre pessime dell’aria cittadina hanno raggiunto lo scorso weekend valori negativi da record, superando in alcuni casi addirittura di 45 volte i limiti emissivi di sicurezza stabiliti dall’organizzazione mondiale della sanità. Si tratta di un dato record a detta del Centro di Monitoraggio urbano, che si è trovato costretto ad avvertire i residenti di rimanere a casa per evitare danni alla propria salute. I dati pubblicati domenica dal Centro (www.bjmemc.com.cn) hanno rivelato una concentrazione di PM2.5 di oltre 600 microgrammi per metro quadrato in alcune stazioni di monitoraggio, mentre il livello giornaliero raccomandato dall’OMS dovrebbe essere di soli 20 microgrammi.
“Questo è davvero il peggiore valore mai registrato, non solo dai dati ufficiali, ma anche da quelli rivelati dall’ambasciata degli Stati Uniti; e alcune aree nella provincia di Hebei sono anche peggio di Pechino”, ha commentato Zhou Rong, attivista di Greenpeace. Secondo quanto riferito i corrispondenti internazionali di stanza in Cina, l’aria che si respira in questi giorni sa di “polvere di carbone e gas di scarico” delle auto e sta riducendo di molto la visibilità e bloccando il traffico. Il Centro Comunale di monitoraggio ambientale ha spiegato che la pesante cappa di smog è il risultato di una zona di bassa pressione pesante che sta letteralmente intrappolando l’inquinamento, rendendo più difficile la sua dispersione almeno per un altro paio di giorni, visto le condizioni meteo. Secondo gli esperti, la situazione non dovrebbe cambiare prima di mercoledì giornata in cui è previsto l’arrivo di vento sufficiente a ripulire l’aria della capitale.