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La pausa nel riscaldamento globale è finita

La pausa nel riscaldamento globale è finita

 

(Rinnovabili.it) – Il periodo di stasi nel trend di crescita del riscaldamento globale sta finendo. Non manca molto a che le temperature tornino a salire con tassi molto più rapidi. Ad avvisare il mondo che la ricreazione è finita è il Britain’s Met Office, con uno studio che arriva fra capo e collo dei 196 negoziatori ONU a poco più di due mesi dalla COP 21, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

Nel 2013 era stata proprio l’ONU a osservare che, dal 1998, le temperature del pianeta erano cresciute ad un tasso meno incalzante rispetto al trend storico dei passati 50 anni. Un fatto che aveva dato adito alle tesi dei negazionisti, convinti che il riscaldamento globale fosse tutta un’invenzione. Tuttavia, era chiaro sin da subito che il rallentamento sarebbe stato temporaneo. È di oggi la notizia che i pattern climatici nell’Oceano Pacifico e nell’Oceano Atlantico, combinati con i trend delle temperature 2014 e le attese rispetto al 2015, fanno presagire con ragionevole certezza che stiamo per arrivare al giro di boa.

 

L’anno scorso è stato il più caldo mai registrato dalle misurazioni umane, e questo si avvia – con buona probabilità – a battere il record. La causa è il sopraggiungere di El Niño, fenomeno meteorologico che porta ad un aumento delle temperature superficiali nel Pacifico. Tuttavia, il Met Office britannico sottolinea che una delle cause del caldo record atteso nel 2015 è anche la mano dell’uomo.

La pausa nel riscaldamento globale è finita 2«Molte cose succedono al di fuori dell’influenza degli esseri umani – ha spiegato Adam Scaife, uno degli autori del report – Tuttavia, esse stanno accadendo oggi mentre è massimo l’impatto antropico» sul clima. L’obiettivo delle Nazioni Unite di mantenere l’aumento della temperatura globale sotto i 2 °C verrà messo a dura prova. Sulla conferenza di Parigi si addensano già foschi presagi, dal momento che i piani presentati da tutte le grandi potenze non soddisfano questo requisito. Un requisito, questo dei 2 °C, che viene addirittura messo in questione da gran parte dell’expertise, convinta del fatto che si tratti di un target altamente conservativo e incapace di mettere al riparo l’umanità dagli effetti catastrofici dei cambiamenti climatici.

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