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La chiesa verde di Papa Francesco: la Terra grida perché abbiamo peccato

La chiesa verde di Papa Francesco: la Terra grida perché abbiamo peccato

 

(Rinnovabili.it) – Una vera conversione ecologica, che sia frutto di un pentimento per i mali ambientali provocati al Pianeta. Questo quanto chiede Papa Francesco in occasione della seconda “Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato”. Il pontificato ambientalista di Bergoglio incalza nuovamente la comunità cattolica a “cambiare rotta” prima che sia troppo tardi.

 

 “Dio ci ha fatto dono di un giardino rigoglioso, ma lo stiamo trasformando in una distesa inquinata di «macerie, deserti e sporcizia» (Enc. Laudato si’, 161). Non possiamo arrenderci o essere indifferenti alla perdita della biodiversità e alla distruzione degli ecosistemi, spesso provocate dai nostri comportamenti irresponsabili ed egoistici”.

 

E se “la terra grida […] perché abbiamo peccato”, la via da seguire è quella che passa per l’esame di coscienza e il pentimento per arrivare a un “fermo proposito di cambiare vita”.

 

“E questo deve tradursi – chiarisce Papa Francesco – in atteggiamenti e comportamenti concreti più rispettosi del creato, come ad esempio fare un uso oculato della plastica e della carta, non sprecare acqua, cibo ed energia elettrica, differenziare i rifiuti, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico e condividere un medesimo veicolo tra più persone, e così via. Non dobbiamo credere che questi sforzi siano troppo piccoli per migliorare il mondo”.

 

E c’è già chi sembra aver accolto le parole del Santo Padre, iniziando la propria conversione ecologica: parliamo delle oltre 3.500 chiese in tutta la Gran Bretagna che hanno adottato le fonti rinnovabili per la loro fornitura di energia elettrica, o stanno progettando di farlo.

Il Pontefice, che ha istituito questa giornata della preghiera dopo la pubblicazione dell’enciclica ecologica Laudato si’, in convergenza con gli ortodossi, ha elogiato il risultato della COP 21 sul clima e gli sforzi fatti con l’adozione degli “Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”. Ma ricorda anche che “ora i Governi – aggiunge nel suo Messaggio – hanno il dovere di rispettare gli impegni che si sono assunti, mentre le imprese devono fare responsabilmente la loro parte, e tocca ai cittadini esigere che questo avvenga, anzi che si miri a obiettivi sempre più ambiziosi”.

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