(Rinnovabili.it) – Il Vaticano sta ospitando in queste ore un vertice sul cambiamento climatico, organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze, che si concentra sulla necessità di azioni concrete per combattere il riscaldamento globale. Così Papa Francesco tenta di spiegare che proteggere il clima è un imperativo morale cristiano, soprattutto a causa dell’impatto che l’aumento delle temperature può avere sulle popolazioni povere.
L’evento di oggi, dal titolo “Protect The Earth, Dignify Humanity. The Moral Dimensions Of Climate Change And Sustainable Development” prelude all’enciclica sull’ambiente e il clima, che il pontefice prevede di diffondere a giugno o luglio. Il documento avrà lo scopo di sottolineare la necessità che i fedeli si prodighino per cambiare i propri comportamenti cercando di ridurre l’impatto antropico sul cambiamento climatico.
Papa Francesco non prenderà la parola durante l’incontro di oggi, ma si è comunque trattenuto in privato con il più illustre degli invitati, il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon.
Relatori e rappresentanti di tutte le principali religioni si confrontano in queste ore presso la Santa Sede, in uno dei rari incontri tra scienziati e funzionari religiosi sul tema dei cambiamenti climatici, anche ciascuna scuola di pensiero osserva il fenomeno da ottiche differenti. All’incontro partecipa anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Teresa Berger , professore alla Yale Divinity School, spiega che l’enciclica punterà il dito sullo sfruttamento della terra e delle risorse, indicando come peccati le cause antropiche del climate change.
Bergoglio ha già detto di essere convinto che il riscaldamento globale sia in gran parte artificiale e che un cristiano che non protegge la creazione «è un cristiano che non si preoccupa dell’opera di Dio». Ha anche legato allo sfruttamento ambientale il tema della disuguaglianza sociale ed economica, dichiarando che «un sistema economico incentrato sul dio denaro ha bisogno di saccheggiare la natura per sostenere il ritmo frenetico di consumo che gli appartiene».
Gli attivisti per l’ambiente sperano che il vertice e l’enciclica influenzeranno il prossimo round di negoziati internazionali per ridurre le emissioni di gas serra, la COP 21 che si terrà a Parigi nel mese di novembre. Il pontefice argentino prevede di dare un’altra spinta alle trattative nel mese di settembre, quando affronterà l’argomento in un discorso davanti alle Nazioni Unite a New York.
La presa di posizione del Papa fa paura anche alla lobby dei combustibili fossili, se è vero che dagli Stati Uniti è partita una spedizione di scienziati del clima finanziati dalle compagnie energetiche per tentare di portare Bergoglio su posizioni più morbide, chiedendogli di non immischiarsi in materie di competenza della scienza.
A rispondere alla provocazione è stato lo stesso segretario ONU, Ban Ki Moon: «Non credo che i leader religiosi dovrebbero essere scienziati – ha detto – Ma ciò che è chiaro, ciò che è importante è saper mobilitare la volontà delle persone e guidarle. Sono sicuro che questa enciclica avrà un profondo impatto sui negoziati».