I paesi grandi inquinatori si sono sottratti alla loro responsabilità di ridurre le emissioni di gas serra, ostacolando progressi significativi a Madrid.
(Rinnovabili.it) – “Nonostante gli sforzi della Presidenza cilena, la mancanza di impegno per accelerare e incrementare l’azione climatica da parte dei paesi grandi inquinatori era troppo forte. La loro posizione è in netto contrasto con la scienza, con le crescenti richieste provenienti dalle piazze e i duri impatti già avvertiti in tutto il mondo, in particolare nei paesi vulnerabili”. Così Manuel Pulgar-Vidal, leader globale del WWF su clima ed energia, manifesta la profonda delusione per i mancati accordi raggiunti durante la COP25 di Madrid, evidenziando la responsabilità dei paesi più ricchi, colpevoli di aver ostacolato il raggiungimento di obbiettivi concreti.
Salvo le poche (e per di più assai vaghe) promesse sul miglioramento dei piani “taglia emissioni”, i sedici giorni di negoziati della Conferenza delle Parti si sono chiusi con un accordo al ribasso. Stati Uniti, Brasile, Australia, Giappone, Cina e Arabia Saudita in particolare, cioè le potenze mondiali maggiormente responsabili della crisi climatica, si sono di fatto contrapposte (ognuno con diverse motivazioni) alla definizione di una nuova ambizione, in linea con quanto richiesto dall’Accordi di Parigi.
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“Se ieri la situazione appariva drammatica, con un testo pietosamente vuoto, oggi le decisioni perlomeno parlano di ambizione e di necessità di innalzare gli impegni dei singoli Paesi: questo lo dobbiamo all’indignazione espressa da milioni di persone in tutto il mondo“. Queste le dichiarazioni di Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia, che continua: “Ancora non ci siamo. Se vogliamo cercare di limitare il riscaldamento globale e i suoi effetti devastanti sappiamo cosa deve essere fatto e non abbiamo più tempo per cincischiare. Nel 2020 l’Italia, con l’Europa ma anche come Paese ospitante della Pre-COP e della COP dei Giovani, avrà la possibilità di dimostrare il suo impegno per affrontare la crisi climatica, dimostrando anche coerenza e presentando il prima possibile piani e strategie climatiche rafforzate e in linea con la scienza”.
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