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I Paesi Bassi dicono addio al carbone entro il 2030

La decisione è stata annunciata dal ministro dell'Economia. La chiusura si applicherà agli impianti costruiti negli anni '90; quelli più recenti dovranno chiudere entro la fine del 2029

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La decisione di dire addio al carbone contribuirà al raggiungimento dell’obiettivo di -49% di emersioni CO2 entro il 2030

(Rinnovabili.it) – I Paesi Bassi diranno addio al carbone nella produzione di elettricità nel prossimo decennio e chiuderanno due dei cinque impianti termoelettrici nazionali alla fine del 2024 a meno che non cambino carburante. Una decisione annunciata venerdì 18 maggio dal ministro dell’Economia Eric Wiebes che si applicherà agli impianti costruiti negli anni ’90, stabilendo che quelli più recenti dovranno chiudere entro la fine del 2029, e che segna il primo passo verso l’obiettivo del governo di chiudere tutte le centrali a carbone entro il 2030. I primi due impianti a Geertruidenberg e ad Amsterdam sono gestiti rispettivamente dalla tedesca RWE e dalla svedese Vattenfall e sono operativi dal 1994. Gli altri tre sono stati costruiti nel 2015 e nel 2016.

 

La decisione del governo non è stata accolta a braccia aperte dalla RWE che ha fatto sapere di non aver ricevuto alcuna offerta di risarcimento per il divieto di carbone, né per i 3,2 miliardi di euro che l’azienda ha investito nel suo nuovo stabilimento su richiesta del governo. “Ci aspettiamo conseguenze significative per le nostre attività”, ha affermato la società in una nota. “Prenderemo in considerazione azioni legali se la legge sarà implementata come attualmente proposta”. La chiusura delle centrali a carbone dovrebbe dare il contributo necessario al governo per raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 49% rispetto al livello del 1990 entro il 2030. I Paesi Bassi stanno facendo passi in avanti in questa direzione: lo scorso anno si è registrata una diminuzione delle emissioni del 13% rispetto ai livelli del 1990.

 

Intanto in Germania è da poco all’opera il gruppo che si occuperà di decidere la tabella di marcia per il phase out del carbone, la “Commissione speciale per la crescita, il cambiamento economico strutturale e l’occupazione”. La data è ancora incerta, gli ambientalisti spingevano per il 2020, traguardo impossibile da raggiungere. In Gran Bretagna, il governo  ha annunciato che il paese fisserà un limite di emissione per le centrali termoelettriche dal 1 ottobre 2025, passando entro 7 anni da 6 a 1,5 GW di potenza installata a carbone. L’Italia dovrebbe dire addio al carbone negli impianti termoelettrici entro il 2025, secondo quanto indicato dalla Strategia energetica nazionale (Sen), mentre  il presidente francese Emmanuel Macron ha indicato il 2021 come anno limite per l’uscita della Francia dal carbone.