L’ozono si dirada in zone lontane dai poli per cause sconosciute
(Rinnovabili.it) – Pensavamo di esserci liberati del buco nell’ozono? Niente di più sbagliato. Il Protocollo di Montreal ha messo al bando in numerosi paesi i clorofluorocarburi (CFC), ma lo strato di ozono che ci protegge dai raggi utravioletti sta continuando ad assottigliarsi in corrispondenza di regioni del mondo altamente popolate. Se in Antartide il famoso buco si è ristretto, stanno diradandosi altre zone della stratosfera.
La riduzione della protezione dai raggi UV è particolarmente evidente all’equatore, dove la luce solare è più forte. Il motivo di questo trend non è noto, sebbene gli scienziati puntino i loro sospetti sulle sostanze chimiche usate negli sverniciatori e su un cambiamento nella circolazione atmosferica causato dai cambiamenti climatici.
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Una nuova ricerca, pubblicata sulla rivista Atmospheric Chemistry and Physics, ha misurato i dati degli ultimi 30 anni esaminando i livelli di ozono su un’area che va dalla Scandinavia, fino alla punta estrema del Sud America. La stratosfera è una fascia compresa tra i 10 e i 50 km sopra il livello della crosta terrestre. L’ozono sta spostandosi verso la parte superiore di questa fascia, mentre nella parte bassa i livelli stanno calando.
La causa, per ora rimane sconosciuta, ma potrebbe essere un effetto del riscaldamento globale. L’ozono è prodotto da reazioni chimiche nell’atmosfera oltre i tropici e quindi distribuito verso i poli da ampie correnti d’aria. L’aumento delle temperature medie del pianeta potrebbero aver rafforzato queste correnti, spostando maggiori quantità di ozono verso i poli e lasciandone meno alle basse latitudini. Un altro possibile fattore è costituito dalle cosiddette “sostanze a vita molto breve” (VSLS), sostanze chimiche per usi industriali che distruggono l’ozono. Si pensava che la queste si volatilizzassero abbastanza rapidamente da non raggiungere la stratosfera, ma i calcoli potrebbero essere sbagliati.