(Rinnovabili.it) – Diminuisce a vista d’occhio il numero degli esemplari di orso polare che abitano l’Artico. La situazione allarmante viene resa ancora più preoccupante dalle previsioni elaborate per il 2050, quando gli orsi potrebbero essere diminuire del 66% rispetto ad oggi a causa del bracconaggio, delle conseguenze del cambiamento climatico e dell’aumento degli inquinanti che minacciano soprattutto gli orsi che vivono nell’isola artica di Spitsbergen, vicino i mari di Barents e Kara. A lanciare l’allarme il ministro delle Risorse Naturali ed Ecologia della Russia, Sergei Donskoi durante una conferenza al Forum internazionale per la conservazione degli orsi polari quando ha ricordato che lo sviluppo delle attività industriali negli ultimi decenni ha influenzato negativamente soprattutto la sopravvivenza di questa delicata specie animale.
A minacciare la sopravvivenza della specie oltre al bracconaggio anche la perdita di ghiaccio causato dal surriscaldamento globale che rende più complicata la caccia alle foche, prima fonte di sostentamento per gli orsi.
I partecipanti al Forum, provenienti da Canada, Groenlandia, Norvegia e Stati Uniti stanno cercando dal 1973 la strada migliore per redigere e sottoscrivere un accordo per la conservazione dell’Orso Polare definendo al contempo le priorità d sostegno della specie per il decennio prossimo preoccupati dalle attuali stime che contano al momento una popolazione di orsi polari di circa 20-25mila esemplari.