Continua l'impegno dell'Onu e della delegazione europea per la protezione della biodiversità in alto mare, al di là dei confini di giurisdizione nazionale
(Rinnovabili.it) – Studiare le questioni relative alla conservazione e all’utilizzo sostenibile della biodiversità marina al di là delle zone nazionali di giurisdizione. Questo il cuore della riunione delle Nazioni Unite, interessate a tutelare la fauna e la flora e acquatiche. Riunitesi dal 19 al 23 agosto a New York le delegazioni, compresa quella europea capitanata dalla squadra lituana che ha presentato una ambiziosa proposta illustrando la Posizione dell’Europa e degli Stati Membri. L’Europa ha infatti come fine ultimo la firma di un accordo che porti all’attuazione della Law of the Sea Convention (UNCLOS). L’UNLOCS, che include il G77 e la Cina, l’Unione Europea, l’Australia e la Nuova Zelanda, punta infatti alla protezione e alla conservazione della biodiversità in alto mare e all’uso sostenibile della diversità biologica marina oltre i confini di appartenenza delle nazioni.
Presentata anche nel corso di Rio+20 la manovra suggerisce di avviare un processo di preparazione e di analisi della fattibilità del nuovo accordo rispettando la Convenzione del Mare e valutando quanto riscontrato dalle nazioni, che devono presentare i propri progetti di protezione della biodiversità marina oltre i confini nazionali. Al processo stanno contribuendo anche numerose organizzazioni non governative.