(Rinnovabili.it) – Si è aperta in questi giorni a Bonn la sessione di negoziati tecnici che dovrà preparare la prossima conferenza delle parti sul clima di Doha, il prossimo dicembre. I membri delle Nazioni unite hanno quindi mosso i primi passi della maratona d’incontri da cui ci si aspetta venga partorito il nuovo patto globale. L’accordo, da mettere nero su bianco entro l’anno 2015, avrà un compito non facile: inserire paesi ricchi e paesi poveri nello stesso quadro giuridico comune per affrontare il cambiamento climatico.
La sfida che si apprestano ad affrontare le 195 Parti dell’UNFCCC si trascina un’eredità scomoda, fatta di litigi e duri scontri. Il ministro degli esteri sudafricano Maite Nkoana-Mashabane, che ha presieduto la sessione inaugurale, ha esortato i paesi partecipanti a mettere da parte “le vecchie e inutili pratiche negoziali”. “Il tempo è limitato e dobbiamo prendere molto sul serio le chiamate disperate di alcuni dei nostri fratelli, specialmente i piccoli Stati insulari”, ha commentato Nkoana-Mashabane. I primi effetti del puzzle di posizioni a livello dei negoziale si sono già fatti sentire. Christiana Figueres, segretario esecutivo dell’UNFCCC ha infatti annunciato che la prima riunione del Consiglio per il Fondo verde per il clima (GCF) è stata rinviata, in attesa di trovare il paese ospitante. Dalla data fissata del 31 maggio, il meeting potrebbe slittare dunque tra l’ultima settimana di giugno e la prima settimana di luglio.