(Rinnovabili.it) – Stiamo per tirare un sospiro di sollievo, con l’arrivo di settembre terminano finalmente le ondate di calore che in estate si susseguono con sempre maggiore frequenza. Ma la cattiva notizia è che i periodi particolarmente caldi sono destinati a raddoppiare entro il 2020, come rivela una ricerca pubblicata sulla rivista IOPscience. Riducendo le emissioni di gas serra si potrebbe però riuscire a bloccare questo andamento al contrario entro la fine del secolo in molti paesi le estati saranno sempre più calde.
Gli scienziati dell’Istituto per la Ricerca sul Cambiamento Climatico in Germania e dell’Università Complutense in Spagna, ritengono che la Terra si troverà ad affrontare un nuovo regime climatico.
Secondo il rapporto le ondate di calore potrebbero interessare, entro il 2100, fino all’85% della superficie terrestre qualora non diminuissero le emissioni di gas ad effetto serra, con periodi particolarmente bollenti per il 60% dei territori abitati. Disagi alla popolazione, danni alle colture e un numero superiore di incendi sono solo alcune delle conseguenze dell’aumento della temperatura, danni che vano contrastati con impegni seri. L’umanità ha stressato le risorse del Pianeta, le ha sfruttate senza pensare di preservarle e ha inquinato senza pensare alle conseguenze. Per questo oggi ci troviamo a “5 minuti dalla mezzanotte” espressione utilizzata dagli esperti del settore per sottolineare la precarietà degli equilibri ambientali della Terra. A sottolinearlo Rajendra Kumar Pachauri, a capo dell’IPPC (Intergovernmental Panel on Climate Change), quando manca oramai poco alla pubblicazione del primo volume di una nuova valutazione relativa al riscaldamento globale e alle sue conseguenze.