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Olio di palma, l’Indonesia si appella al WTO per fermare il divieto dell’Ue

A giorni la Commissione europea approverà una direttiva che bandisce l'uso nella produzione di biocarburanti di colture causa di deforestazione come quella dell'olio di palma.

olio di palma direttiva europeaEntro il 2030 l’Ue potrebbe abbandonare le importazioni di olio di palma, ma alcuni Paesi asiatici accusano l’adozione di norme discriminatorie

 

(Rinnovabili.it) – Il Governo indonesiano presenterà ricorso presso l’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) contro l’approvazione della direttiva europea sulle energie rinnovabili che limita l’uso di risorse provenienti da fonti causa di deforestazione nella produzione di biocarburanti.

 

Stando a quanto riportato da fonti giornalistiche vicine all’esecutivo indonesiano, la direttiva europea prenderebbe volontariamente di mira la produzione di olio di palma, di cui Indonesia e Malesia sono i principali esportatori al mondo, a favore di altre colture tipiche del vecchio continente (come l’olio di colza) violando così le norme internazionali in materia di libero commercio.

La direttiva in questione, cosiddetta RED II, prevede l’abbandono di colture che causano deforestazione entro il 2030. In un documento ufficiale, il Governo indonesiano accusa il metodo utilizzato per misurare il rischio di emissioni indirette di carbonio (nel caso dell’olio di palma, causato dalla deforestazione e dal trasporto del prodotto), il cosiddetto ILUC – Indirect Land Use Change, che non risulterebbe riconosciuto a livello internazionale e tarato su standard non applicabili alle regioni tropicali.

 

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Il Ministro degli Affari Esteri indonesiano Retno Marsudi ha recentemente inviato una lettera all’Associazione delle Nazioni del Sud Est Asiatico (ASEAN) invitando tutti a rivedere i rapporti con l’Ue e le sue politiche ritenute discriminatorie. In risposta, l’ambasciatore europeo a Jakarta, Rafael de Bustamante Tello, ha dichiarato che l’Ue considera il RED II in linea con gl’accordi internazionali e con gli obblighi fissati dal WTO. De Bustamante ha poi aggiunto che un tavolo tecnico tra i due blocchi (Ue e ASEAN) è già stato istituito durante un meeting a Bruxelles la scorsa settimana con l’obiettivo di sciogliere il nodo intorno alla questione delle importazioni comunitarie di olio di palma.

 

Già a gennaio 2018, l’Organizzazione mondiale del commercio aveva deliberato a favore dei produttori di olio di palma cui erano stati imposti nuovi dazi per l’esportazione verso paesi europei. I Paesi membri dell’Ue rappresentano il 15% delle esportazioni indonesiane di olio dipalma per un giro di mercato pari a 15 miliardi di dollari annui. Oltre il 50% dell’olio di palma importato in Europa viene utilizzato per realizzare biodiesel: in Italia, secondo produttore eruopeo di biocarburanti dopo la Spagna, la percentuale sale al 95% dell’importato. Diverse sigle ambientaliste, tra cui Legambiente, hanno lanciato la campagna social #NotInMyTank per chiedere l’immediato bando dell’olio di palma la cui coltivazione intensiva ha messo a repentaglio l’habitat in cui vivono diverse specie tropicali, tigri, elefanti e orango su tutti.