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Olimpiadi “inquinate”: a rischio la salute degli atleti?

Atleti a rischio e popolazione in allarme a causa dei picchi di inquinamento registrati alle soglie della partenza delle Olimpiadi

(Rinnovabili.it) – Giorni consecutivi di sole possono rappresentare un problema per le grandi città, che in estate soffrono ancora di più il problema smog. In questo caso le previsioni passate si sono concretizzate ed è stato lanciato l’allarme smog per la città di Londra, dove si stanno svolgendo le Olimpiadi, e dove l’ozono troposferico e gli ossidi di azoto stanno aumentando in percentuale tale da rappresentare un elevato rischio per la salute di sportivi e cittadini. Alle soglie dell’inizio dei Giochi, aperti venerdì scorso, la popolazione e gli atleti sono stati avvertiti degli alti livelli di inquinamento registrati. “Gli atleti sono considerati particolarmente vulnerabili agli effetti dell’ozono troposferico e di altri inquinanti atmosferici perché respirano volumi molto elevati di aria”, ha detto Gary Fuller, esperto di qualità dell’aria al King’s College di Londra. “E questa è una variabile che potrebbe influenzare le prestazioni del giorno.”

Il Defra, Dipartimento per l’Ambiente, il Cibo e gli Affari Rurali ha pubblicato l’avviso in seguito agli elevati livelli di smog registrati mercoledì e giovedì scorsi mettendo così in guardia le persone affette da malattie cardiovascolari e gli altri soggetti a rischio come anziani e bambini. Ma a farne le spese maggiori potrebbero essere proprio gli atleti, che durante l’attività sportiva passano molte ore all’aria aperta. Simon Birkett, fondatore e direttore del gruppo di campagna Clean Air in Londron , ha dichiarato: “Questo è il peggiore ‘smog estivo’ da anni e il governo deve assicurarsi che le persone siano avvertiti e informati.  Il Defra deve inoltre pubblicare le informazioni complete sulle previsioni inclusi i risultati dei briefing quotidiani del Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Londra in modo che gli atleti e le squadre possano fare la propria valutazione dei rischi potenziali per la salute”.