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Tornano a crescere gli OGM nel mondo

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(Rinnovabili.it) – Lo stallo dello scorso anno sembra essere stato solo un incidente di percorso. La realtà è che gli OGM tornano a crescere nel mondo. Le medie, tuttavia, hanno il segno più soprattutto a causa di un aumento delle semine in Brasile e negli Stati Uniti. Lo afferma il rapporto 2016 rilasciato dalla International Service for the Acquisition of Agri-Biotech Applications (ISAAA), secondo il quale rispetto allo scorso anno i terreni coltivati con sementi geneticamente manipolate sono cresciuti del 3%, per un totale di 185.1 milioni di ettari.

Negli Stati Uniti, primo produttore mondiale con 72,9 milioni di ettari, l’aumento è stato del 3% anno su anno, mentre in Brasile – secondo produttore con 49,1 milioni di ettari – si è registrato un picco dell’11%. Questi due paesi rappresentano da soli il 66% del totale delle colture OGM seminate in tutto il mondo. Argentina (-3% nel 2016 per 23,8 milioni di ettari), Canada (11,6 milioni) e India (10,8 milioni) chiudono la “top five” della produzione biotech, coprendo insieme il 91% del totale globale.

Il basso prezzo del cotone insieme a un aumento delle scorte ha invece innescato un calo del 24% nell’ottavo produttore mondiale, la Cina (2,8 milioni di ettari).

In Europa, i numeri dicono che il crollo del 18% del 2015 è stato quasi completamente recuperato nel 2016 (+17%). L’unica varietà messa in terra è il mais Mon810 di Monsanto, che totalizza 136 mila ettari in quattro paesi, ma presto potrebbero arrivarne altre. È la Spagna a fare la parte del leone, con 129 mila ettari. Seguono Portogallo (7.069 ettari), Slovacchia (138 ettari) e Repubblica Ceca (75 ettari).

 

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Le colture biotecnologiche come mais, soia e cotone, sono manipolate geneticamente per resistere a parassiti o malattie, tollerare la siccità o resistere a diserbanti come glifosato, il principio attivo dell’erbicida Roundup venduto dalla Monsanto. Vi sono anche altre colture OGM, dalle mele che non marciscono alle patate.

I sostenitori di queste tecnologie sono convinti che potrebbero ridurre il costo del cibo e aiutare gli agricoltori a gestire in modo più sicuro parassiti e malattie. Ma le associazioni di consumatori e i gruppi ambientalisti, generalmente contrari, sostengono che gli OGM portino ad un aumento dell’uso dei pesticidi, poiché i parassiti sviluppano una resistenza dovuta all’uso prolungato. Per questo, rappresenterebbero una minaccia per l’ambiente e la salute umana. Infine, costringendo gli agricoltori a comprare pacchetti di sementi e pesticidi da grandi multinazionali, il sistema genererebbe concentrazioni di potere nelle mani di pochi, dai quali può dipendere la sovranità alimentare di un pianeta.

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