Dietro pressioni del Pentagono e delle comunità costiere, il presidente USA ha annullato i piani che aprivano le porte dell’Oceano alle trivelle
(Rinnovabili.it) – Un anno dopo aver approvato un piano per la ricerca di gas e petrolio al largo della costa atlantica, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ci ripensa. La forte opposizione delle comunità costiere (e del Pentagono), ha portato l’amministrazione a vietare l’accesso alle trivelle in quella zona di mare a nord del Golfo del Messico.
L’annuncio è stato affidato al segretario degli Interni, Sally Jewell. Durante una conferenza stampa, la Jewell ha promesso che Virginia, North Carolina, South Carolina, Georgia e Florida sarebbero rimaste zone off limits per la ricerca ed estrazione di idrocarburi offshore fino al 2022. Per qualche anno ancora, dunque, l’industria turistica non dovrà affrontare il pericolo di disastri ambientali, con relative fuoriuscite di petrolio e gas nelle acque balneabili. Il sospetto, tuttavia, è che a pesare sulla scelta di Obama non siano state tanto le proteste popolari, quanto le pressioni del comparto militare. Il Pentagono, infatti, ha storto il naso di fronte al piano di trivellazioni dell’area, preoccupato di interferenze con i suoi sistemi di comunicazione.
L’opposizione pubblica ha sempre impedito all’industria l’accesso alle coste dal lato Pacifico, dunque sembra che i litorali statunitensi siano quasi del tutto al sicuro dalle trivelle. Resta il Golfo del Messico, teatro del disastro ambientale della Deep Water Horizon nel 2010. Qui il Dipartimento dell’Interno valuterà se approvare altre 10 richieste.