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Le nuove sfide dell’Agenzia Europea dell’ambiente

Lo scorso febbraio si è potuto delineare prospettive ed obiettivi che l’Agenzia seguirà a partire da giugno prossimo

Le nuove sfide dell’Agenzia Europea dell’ambienteLa sentiamo nominare spesso questa Agenzia Europea dell’ambiente, una tra le trenta agenzie dell’Unione europea che si occupa di fornire informazioni in materia ambientale affinché le decisioni politiche elaborate si muovano responsabilmente in difesa di sostenibilità e ambiente. L’AEA ha sede a Copenaghen, raccoglie 32 paesi membri, è stata fondata nel 1990 ma è ufficialmente attiva dal 1994. Oltre ad essere un centro di informazioni specializzato in materia ambientale, l’AEA cerca di rafforzare la cooperazione con le istituzioni europee e gli Stati membri diffondendo competenze tecniche e specialistiche, e coordina l’Eionet,  la rete europea di informazione ed osservazione ambientale.

 

Nel febbraio scorso l’ospite d’onore alla Commissione parlamentare Ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare-ENVI – del Parlamento europeo di Bruxelles, è stato proprio il belga Hans Bruyninckx, nuovo direttore esecutivo dell’AEA che comincerà ufficialmente il suo mandato il 1° giugno 2013. In un dinamico dibattito “ping-pong”, un minuto per due domande concesse a ciascun eurodeputato e due minuti di risposte da parte del nuovo direttore dell’AEA si è potuto delineare prospettive ed obiettivi che l’Agenzia seguirà a partire da giugno prossimo. Condividere dati ed informazioni affidabili, rafforzare il legame con il Settimo Programma di Azione per l’AmbienteVivere bene, entro i limiti del nostro Pianeta-, proposto dalla Commissione europea a Novembre e che orienterà le politiche ambientali dell’Ue fino al 2020  prevedendo tra le tante cose un’economia a basso tenore di carbonio e l’attenzione verso la sostenibilità soprattutto negli ambienti urbani. Tante le problematiche affrontate, in primis la questione finanziaria e i tagli di bilancio prospettati dal quadro finanziario pluriennale del bilancio dell’UE 2014-2020, soprattutto in ambito ambientale .

 

Questo è l’Anno Europeo dei Cittadini 2013, motivo in più per riportare al centro dell’opinione pubblica questioni di politica ambientale dando  maggiore visibilità al ruolo dell’AEA , la cui conoscenza è spesso poco o affatto diffusa. Tra le questioni toccate nel dibattito c’è stata quella delle nuove sfide in materia di sicurezza per la salute – un esempio quello dei nano materiali -, la questione del Mar Baltico, il più inquinato del pianeta e le misure per ridurre la presenza di fosfato nelle sue acque, l’energia sostenibile, la questione dei rifiuti e l’attuazione di una politica di un ciclo integrato per il loro smaltimento, il riscaldamento globale e la questione delle biomasse -che se dieci anni fa sembrava una soluzione ottimale senza alcuna “controindicazione” oggi ci pone davanti problematiche ed impatti negativi con i quali è necessario fare i conti. Il professor Bruyninckx ha poi ricordato il lavoro svolto  Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA dal 2003- e che terminerà il suo mandato nel giugno 2013: « negli ultimi anni l’Agenzia è cresciuta molto grazie alle nuove tecnologie introdotte, – ha detto Bruyninckx – un approccio proattivo e capacità innovative di gestione». L’augurio da parte di Matthias Groote, Presidente della Commissione ENVI  è che la trasparenza tra l’AEA e le istituzioni europee sia sempre assicurata per lavorare insieme e progredire in ambito di politiche ambientali. Come si augurano i cittadini europei tutti.