Jacinta Ardern, primo ministro neozelandese, dichiara che il suo paese dimostra di essere "dalla parte giusta della storia". La legge, con cui la Nuova Zelanda si impegna formalmente all'obiettivo delle zero emissioni di CO2, impone anche un taglio del 47% alle emissioni da metano biologico entro il 2050.
Dopo l’impatto del Global Strike for Future, il governo della Nuova Zelanda rende giuridicamente vincolante l’obiettivo “zero emissioni”
(Rinnovabili.it) – Il governo della Nuova Zelanda ha adottato una misura per ridurre le emissioni di CO2 ed arrivare alla completa decarbonizzazione entro il 2050. La legge, approvata proprio oggi, rende le zero emissioni un obiettivo giuridicamente vincolante, allo scopo di mantenere il riscaldamento globale al di sotto dell’aumento di 1,5 gradi Celsius, così come previsto dalla Nazioni Unite.
“Oggi abbiamo fatto una scelta di cui sono orgogliosa”, ha detto Jacinta Ardern, primo ministro del governo di coalizione neozelandese guidato dai laburisti di centro-sinistra, “spero significhi che la prossima generazione vedrà che noi eravamo dalla parte giusta della storia”. Il disegno di legge è stato approvato con il sostegno di tutte le forze politiche, compreso il principale partito di opposizione al governo Ardern, nonostante il partito abbia promesso cambiamenti nel quadro legislativo in caso di vittoria nelle elezioni del 2020.
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Il testo di legge, pur accordando un trattamento diverso alle emissioni dovute all’allevamento animale rispetto a quelle prodotte da altri settori, mira comunque a un taglio del 10% delle emissioni da metano biologico entro il 2030, fino ad arrivare al 47% entro il 2050. Tenendo conto dell’importanza dell’allevamento nell’economia della Nuova Zelanda, il ministro per i Cambiamenti Climatici nonché leader del partito verde, James Shaw, ha affermato che questi numeri dimostrano “la significativa azione intrapresa dalla Nuova Zelanda contro il climate change”.
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La legge nasce dalla sintesi di audizioni e proposte provenienti da numerosi settori della società civile, tra cui studenti, ricercatori, agricoltori e attivisti. Tra le proposte prese in esame ci sono anche quelle presentate in occasione dell’ultimo Global Strike for Future in Nuova Zelanda, durante il quale circa 170.000 persone erano scese in piazza consegnando al Parlamento una lettera aperta firmata da 11.000 neozelandesi in cui si invitavano i politici nazionale a dichiarare l’emergenza climatica.
Proud to announce NZ has just passed historic climate change law to ensure a safe future for our kids and grandkids.
The Bill ensures we are at net zero carbon by 2050 as a country.
We’ve led the world before in nuclear free and votes for women, now we are leading again. 💚 pic.twitter.com/NnI29Oob4q
— James Shaw (@jamespeshaw) 7 novembre 2019