Rinnovabili

La centrale nucleare di Fessenheim lascerà spazio all’energia solare

Fessenheim

 

Un bando di gara da 300 MW solari per la centrale nucleare di Fessenheim

 

(Rinnovabili.it) – Sarà il fotovoltaico a riconvertire Fessenheim, una volta chiusa la centrale nucleare. Lo ha rivelato il Sottosegretario di Stato per la transizione ecologica Sébastien Lecornu dal tavolo della due giorni alsaziana con i delegati sindacali dell’impianto. L’intenzione del governo è presentare a breve – si pensa per novembre di quest’anno – un bando per la realizzazione di 300 MW solari sul sito nucleare: 200 MW da installare a terra e la restante parte a copertura degli edifici, con “opportunità aperte al crowdfunding “. Ancora si deve ragionare invece sulla desstinazione futura degli edifici.

“Il governo – ha affermato il sottosegretario –  intende lanciare uno sforzo senza precedenti: un’offerta riguardante le energie rinnovabili  completamente dedicata al dipartimento di Haut-Rhin”. Offerta a cui EDF ha già mostrato il proprio interesse.

 

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“Chiudere Fessenheim senza farne un esempio dimostrativo della transizione energetica non avrebbe senso”, ha spiegato Lecornu riprendendo le parole pronunciate a marzo dal ministro della transizione ecologica, Nicolas Hulot. Ma questa “transizione esemplare”, più volte citata dal governo Macron, non è facile né immediata. Se è vero da un lato che la chiusura della più vecchia centrale nucleare francese è ormai da tempo nel programma statale, lo è anche dall’altro che il decreto di chiusura, firmato ad aprile 2017 dal Governo Hollande, lega lo stop ufficiale  alla data in cui entrerà in servizio l’Epr di Flamanville, il nuovo reattore che continua ad accumulare ritardi su ritardi.

 

In linea di massima il sito dovrebbe essere “sigillato” entro la fine del 2019 e, anche se il calendario non è stato ancora ufficializzato, Lecornu ha tenuto a ribadire che la chiusura sarà “irreversibile“. Dovrebbe intanto riprendere in questi giorni l’attività del secondo reattore di Fessenheim, chiuso nell’estate del 2016 dall’Autorità di regolamentazione nucleare a causa di alcune irregolarità. Nel frattempo i tre gruppi svizzeri – Alpiq, Axpo e BKW – azionisti del consorzio Centrali nucleari in partecipazione infatti hanno deciso di non rinnovare il contratto con Edf, sfilandosi dall’accordo che consentiva loro diritto di prelievo della corrente prodotta dalla centrale.

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