Rinnovabili

Nucleare: acqua radioattiva in USA, sisma in Giappone

Nucleare acqua radioattiva in Usa terremoto in Giappone.(Rinnovabili.it) – La minaccia nucleare non conosce fine. Tra ieri e oggi sono arrivate altre due voci di allarme, negli Stati Uniti e in Giappone, per possibili rischi derivanti dall’acqua di mare radioattiva e dall’eruzione di un vulcano. In quest’ultimo caso si tratta di un cratere nel sud del Paese, che sorge a una sessantina di chilometri da un impianto atomico e sta dando segni di una attività crescente. C’è una buona probabilità che possa dar vita ad una eruzione di piccola scala, sufficiente tuttavia a mettere in pericolo la sicurezza delle persone. Non più tardi di un mese fa, l’eruzione del vulcano Ontake ha travolto e ucciso 57 persone, segnando la più grande strage eruttiva degli ultimi 90 anni. Stavolta invece è l’isola di Kyushu, nel sud-est del Giappone a trepidare. L’Ioyama, una vetta dell’isola, è continuamente scossa da lievi tremori che durano fino a sette minuti, segno di una montante eruzione. Il livello di allerta è salito dall’ultimo gradino della scala a quello superiore, a dire cioè che intorno alle pendici del monte è rischioso avventurarsi. A soli 64 chilometri sorge l’impianto nucleare di Sendai, gestito dalla Kyushu Electric Power Company, che il governo vuole riavviare andando contro gran parte dell’opinione pubblica, nervosa e preoccupata dopo la sorte di Fukushima. L’impianto in ogni caso non ripartirà prima del prossimo anno, deve ancora passare dei controlli di sicurezza.

 

Lo spettro atomico incombe anche sulle coste statunitensi, dove una analisi delle acque oceaniche a Vancouver, in British Columbia, ha dato riscontro positivo per il cesio 134, uno degli elementi radioattivi rilasciati dal disastro giapponese del 2011. Lo stesso gruppo di ricerca, la Woods Hole Oceanographic Institution ha trovato tracce di cesio fin sulla costa pacifica della California. In realtà i rilevamenti sono stati fatti o sono in corso in una decina di Stati, e in circa 26 località. La domanda è: per quanto tempo ancora cittadini inermi dovranno vivere sotto la minaccia radioattiva?

Exit mobile version