Sul modello è il pacchetto varato dal Regno Unito, dovrà contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici innescati dall’aumento delle emissioni
(Rinnovabili.it) – La Norvegia domani voterà sulle intenzioni di scrivere la sua prima legge specifica sui cambiamenti climatici entro l’estate del 2017. La proposta, presentata da Cristianodemocratici e Verdi, chiede al governo di varare un provvedimento improntato al Climate Change Act approvato dal Regno Unito nel 2008.
I promotori suggeriscono al legislatore di inserire nel testo obiettivi vincolanti di riduzione delle emissioni per il 2030 e il 2050, regolamenti per la censire la CO2 e una serie di carbon budget.
Verdi e Cristianodemocratici non mancano di sottolineare la necessità di dar vita ad un organismo indipendente, ispirato alla britannica Commissione per il cambiamento climatico, che dovrebbe fare da supervisore della politica di governo.
Secondo il consulente dei Verdi norvegesi, Daniel Rees, un climate act è indispensabile un perché il Paese possa fissare obiettivi chiari e misurabili «in tonnellate di CO2» piuttosto che obiettivi più «immateriali» descritti in termini di «basse emissioni di carbonio».
I due principali partiti del Paese – conservatori e laburisti – sono storicamente ostili a qualsiasi legislazione vincolante sul clima, ma secondo indiscrezioni pare che stavolta sosterranno la proposta di legge. L’ala destra del Progress party, componente della coalizione di governo, si metterà di traverso, ma la buona notizia è che non ha abbastanza parlamentari per bloccare un voto.
In Norvegia, i gas serra sono saliti del 4% dal 1990 al 2013. La colpa è in gran parte del settore petrolifero e del gas, che ha aumentato le emissioni dell’80% in questo periodo di tempo. Ecco perché si rende necessario scrivere una legge chiara che fissi gli impegni di riduzione dell’impatto climatico nazionale. Le intenzioni sono state ribadite nel mese di febbraio, quando il governo di Oslo (pur non facendo parte dell’Unione Europea) ha annunciato di voler partecipare agli obiettivi UE di taglio del carbonio del 40% (rispetto ai livelli del 1990) entro il 2030.
Un rapporto del governo, uscito nel 2013, suggeriva che le emissioni continueranno ad aumentare a meno che non vengano implementate nuove politiche. Di recente, l’esecutivo ha aperto nuovi campi per trivellazioni esplorative nell’Artico, ai fini dell’estrazione di gas. Nel 2012, la Norvegia ha acquistato 21,5 milioni di crediti di carbonio dell’ONU per raggiungere i suoi obiettivi climatici nel quadro del protocollo di Kyoto. Ultimamente, però, si notano inversioni di tendenza: l’amministrazione di Oslo ha annunciato che abbandonerà tutti gli investimenti nel settore del carbone e dei combustibili fossili.