Equinor ha firmato accordi preliminari con sette società europee per dar vita al progetto di immagazzinamento di milioni di tonnellate di CO2 nei fondali del Mare del Nord
(Rinnovabili.it) – Northern Lights, il progetto norvegese per stoccare la CO2 nei fondali del Mar del Nord ha iniziato a costruire la sua catena del valore. Lo scorso venerdì, in occasione di una conferenza d’alto livello sulla tecnologia di cattura e sequestro del carbonio (CCS) a Oslo, sette società europee del calibro di Air Liquide e Arcelor Mittal hanno firmato i primi protocolli d’intesa. L’iniziativa è figlia legittima dell’industria fossile: a portare avanti l’impresa sono infatti tre big degli idrocarburi, ossia la norvegese Equinor (ex Statoil), la francese Total e l’olandese Shell. Le compagnie petrolifere stanno cercando di realizzare quello che definiscono il “primo stoccaggio transfrontaliero di CO2 al mondo” e i nuovi accordi commerciali siglati potrebbero costituire un buon incentivo per i Governi a investire nel piano.
Possibilità molto concrete visto gli ultimi orientamenti sul CCS a livello europeo. Nonostante la tecnologia sia costellata di problematiche non risolte (dagli improbabili costi alle preoccupazioni geologiche legate allo stoccaggio), Bruxelles continua ammiccare alle tecniche di cattura della CO2. Lo stesso commissario per il clima Miguel Arias Cañete dal palco della conferenza norvegese ha indicato il CCS come “una soluzione realistica” per ridurre le emissioni di industrie come quelle dell’acciaio e del cemento, ribadendo l’impegno dell’esecutivo UE a finanziare l’innovazione tecnologica.
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“La cattura e lo stoccaggio del carbonio saranno fondamentali per raggiungere gli obiettivi climatici globali dell’accordo di Parigi”, ha affermato Eldar Saetre, presidente e CEO di Equinor. “I progetti di CCS possono essere sviluppati solo in cooperazione tra governi e aziende. Siamo quindi molto lieti che i partner di Northern Lights e le principali società europee stiano compiendo i primi passi per realizzare un sistema europeo di trasporto e stoccaggio di CO₂”. I memorandum d’intesa firmati lo scorso venerdì prevedono, per ora, che le parti valutino una serie di soluzioni per il trasporto della CO2, elaborando una tempistica per l’eventuale decisione di investimento finale e l’avvio delle operazioni.
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