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Nordest Spreco Zero, 100 sindaci dicono no allo spreco alimentare

A settembre i primi cittadini più virtuosi del Nordest e dell’Euroregione metteranno su carta il proprio impegno. Obiettivo, dimezzare entro il 2025 il consumo inutile e gli scarti non necessari

(Rinnovabili.it) – Ad oggi nel mondo si spreca più di un terzo del cibo che viene prodotto, mentre 925 milioni di persone soffrano la fame (stime FAO 2010). Eppure se si potessero recuperare tutte le perdite e gli scarti, si darebbe da mangiare, per un anno intero, a 3,5 miliardi di persone, vale a dire la metà dell’attuale popolazione mondiale. Con questa consapevolezza nasce Nordest spreco zero, campagna di sensibilizzazione e percorso sostenibile per contrastare lo spreco alimentare portata avanti da Last Minute Market.

L’iniziativa mira coinvolgere 100 sindaci del territorio – capofila il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, affiancato dai Governatori della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo e del Veneto Luca Zaia – e impegnarli in un decalogo di buone pratiche per rendere operative alcune delle indicazioni contenute nella Risoluzione europea contro lo spreco alimentare. Nordest spreco zero sarà lanciato ufficialmente il 29 settembre a Trieste Next, in occasione della Giornata contro lo spreco 2012 con la firma da parte degli amministratori del documento d’impegno.

“La Carta Nordest Spreco Zero è un esempio importante. – spiega l’agroeconomista Andrea Segrè, preside della Facoltà di Agraria a Bologna, ideatore e presidente di Last Minute Market – Formulata sulla base di una Dichiarazione congiunta di cittadini, esperti e operatori, verrà adottata dai pubblici amministratori e diventerà buona prassi quotidiana per i cittadini amministrati. Le nostre azioni, anche se piccole, possono veramente portare a un mondo nuovo. Dobbiamo tornare a credere nel nostro ruolo di individui-cittadini attivi nella società”.

Con la sottoscrizione della Carta Nordest Spreco Zero i firmatari si impegneranno a sostenere le organizzazioni che recuperano, a livello locale, prodotti invenduti e scartati lungo l’intera catena agroalimentare per ridistribuirli gratuitamente ai cittadini in difficoltà, e a modificare le regole che disciplinano gli appalti pubblici per i servizi di ristorazione e di ospitalità alberghiera, in modo da privilegiare chi possa garantire la ridistribuzione gratuita a favore dei meno abbienti. “Inoltre – fa sapere in una nota stampa il comune di Trieste – le Regioni, le Province e i Comuni firmatari s’impegnano a promuovere a livello normativo nazionale – sensibilizzando le rappresentanze politiche del territorio – la regolamentazione delle vendite scontate quando un prodotto è vicino alla scadenza oppure presenta un difetto; la semplificazione delle diciture nelle etichette degli alimenti per la scadenza; l’istituzione di un Osservatorio/Agenzia nazionale per la riduzione degli sprechi con l’obiettivo di minimizzare tutte le perdite e le inefficienze della filiera agroalimentare”.