A settembre i primi cittadini più virtuosi del Nordest e dell’Euroregione metteranno su carta il proprio impegno. Obiettivo, dimezzare entro il 2025 il consumo inutile e gli scarti non necessari
L’iniziativa mira coinvolgere 100 sindaci del territorio – capofila il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, affiancato dai Governatori della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo e del Veneto Luca Zaia – e impegnarli in un decalogo di buone pratiche per rendere operative alcune delle indicazioni contenute nella Risoluzione europea contro lo spreco alimentare. Nordest spreco zero sarà lanciato ufficialmente il 29 settembre a Trieste Next, in occasione della Giornata contro lo spreco 2012 con la firma da parte degli amministratori del documento d’impegno.
“La Carta Nordest Spreco Zero è un esempio importante. – spiega l’agroeconomista Andrea Segrè, preside della Facoltà di Agraria a Bologna, ideatore e presidente di Last Minute Market – Formulata sulla base di una Dichiarazione congiunta di cittadini, esperti e operatori, verrà adottata dai pubblici amministratori e diventerà buona prassi quotidiana per i cittadini amministrati. Le nostre azioni, anche se piccole, possono veramente portare a un mondo nuovo. Dobbiamo tornare a credere nel nostro ruolo di individui-cittadini attivi nella società”.
Con la sottoscrizione della Carta Nordest Spreco Zero i firmatari si impegneranno a sostenere le organizzazioni che recuperano, a livello locale, prodotti invenduti e scartati lungo l’intera catena agroalimentare per ridistribuirli gratuitamente ai cittadini in difficoltà, e a modificare le regole che disciplinano gli appalti pubblici per i servizi di ristorazione e di ospitalità alberghiera, in modo da privilegiare chi possa garantire la ridistribuzione gratuita a favore dei meno abbienti. “Inoltre – fa sapere in una nota stampa il comune di Trieste – le Regioni, le Province e i Comuni firmatari s’impegnano a promuovere a livello normativo nazionale – sensibilizzando le rappresentanze politiche del territorio – la regolamentazione delle vendite scontate quando un prodotto è vicino alla scadenza oppure presenta un difetto; la semplificazione delle diciture nelle etichette degli alimenti per la scadenza; l’istituzione di un Osservatorio/Agenzia nazionale per la riduzione degli sprechi con l’obiettivo di minimizzare tutte le perdite e le inefficienze della filiera agroalimentare”.