Due ricerche rivelano che 4 dei nostri 9 sistemi di supporto vitale sono gravemente compromessi. Troppi pesticidi, emissioni, fosforo e azoto
(Rinnovabili.it) – Pesticidi, emissioni, azoto nei mari. Nonostante tutto, il pianeta reggerà. Potrebbe essere il genere umano a non farcela. Due nuovi studi condotti da un team internazionale di ricercatori hanno rilevato che stiamo erodendo i nostri stessi sistemi di supporto vitale ad un tasso mai visto negli ultimi 10.000 anni. Tutto ciò avviene per colpa del deterioramento dei sistemi terrestri e d’acqua dolce, le emissioni di gas serra e il rilascio di grandi quantità di prodotti chimici agricoli nell’ambiente.
I risultati dei due studi, pubblicati su Science e Antropocene Review, saranno presentati in sette seminari durante World Economic Forum di Davos, che si svolge tra il 21 e il 25 gennaio.
I ricercatori hanno individuato i fattori chiave che assicurano un pianeta vivibile per l’uomo.
Dei 9 processi alla base della vita sulla Terra, 4 hanno superato i livelli di sicurezza: il cambiamento climatico di origine antropica, l’impoverimento della biosfera, il mutamento del sistema terra (che comprende cambiamenti geografici, geologici ed ecologici) e l’alto livello di fosforo e azoto che finisce negli oceani a causa dell’uso di fertilizzanti.
Gli scienziati hanno trascorso cinque anni a identificare queste componenti fondamentali di un pianeta adatto alla vita umana nell’intento di fornire una base per l’analisi.
Hanno scoperto che i cambiamenti degli ultimi 60 anni non hanno eguali negli precedenti 10 mila, un periodo in cui il mondo ha goduto di un clima relativamente stabile e la civiltà umana è significativamente progredita.
I livelli di anidride carbonica, a 395,5 parti per milione, hanno raggiunto i massimi storici, mentre la perdita di integrità della biosfera si traduce in uno scivolamento verso l’estinzione 100 volte più rapido delle specie in pericolo.
Dal 1950 la popolazione urbana è cresciuta di sette volte, il consumo di energia primaria è salito di cinque, mentre la quantità di fertilizzante utilizzato è otto volte maggiore. La quantità di azoto che finisce negli oceani è quadruplicata. Tutti questi cambiamenti stanno spostando la Terra verso una nuova condizione, sempre meno ospitale per la vita umana.
«Gli indicatori crescono dal 1950, e non danno segni di rallentamento – ha spiegato il professor Will Steffen, della Australian National University, coordinatore di entrambi gli studi – Quando i sistemi economici sono andati fuori giri, c’è stato un massiccio aumento nell’uso delle risorse e dell’inquinamento. Solitamente era limitato ad aree locali e regionali, ma adesso ha raggiunto scala globale. Questi cambiamenti sono dovuti all’attività umana, non alla variabilità naturale».
Di fronte a questa analisi sconcertante, sembra di sentir riecheggiare le parole dell’Agente Smith, che in Matrix dà una definizione del genere umano quasi profetica: «Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d’istinto sviluppano un naturale equilibrio con l’ambiente circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l’unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un’altra zona ricca. C’è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il virus. Gli esseri umani sono un’infezione estesa, un cancro per questo pianeta».
Seppur meno teatrali, le conclusioni del professor Steffen sono egualmente inquietanti: «Deforestiamo la terra, la degradiamo, introduciamo animali selvatici e togliamo di mezzo i grandi predatori, cambiamo l’ecosistema marino con la pesca. Questo impatto diretto sulla terra è il fattore più importante in questo momento, anche più del cambiamento climatico».
Se la Terra passerà ad una temperatura di 5-6°C più alta, senza calotte di ghiaccio, non sarà un bene per i grandi mammiferi come l’uomo.
«Si dice che il mondo è solido, ed è vero, ma lo non sarà abbastanza per noi – avverte Steffen – Alcuni dicono che siamo in grado di adattarci grazie alla tecnologia, ma si tratta di una credenza non basata sui fatti. Non esistono prove convincenti che un grande mammifero, con una temperatura corporea di 37 ° C, potrà evolvere rapidamente. Possono farlo gli insetti, ma non gli esseri umani, e questo è un problema».
Steffen ha detto che la ricerca dimostra quanto il sistema economico sia «fondamentalmente imperfetto», perché ignora importanti sistemi di supporto della vita.
«È chiaro che il sistema economico ci sta portando verso un futuro non sostenibile, e la generazione di mia figlia troverà sempre più arduo sopravvivere. La storia ha dimostrato che le civiltà sono cresciute attaccandosi ai propri valori fondamentali, ma poi sono crollate per l’incapacità di cambiare. Oggi siamo esattamente a questo punto».