(Rinnovabili.it) – Abitano ad Aztec, in New Mexico, e sono preoccupate per quegli impianti che sorgono a poche decine di metri da una scuola elementare. Shirley Mc Nall e le sue amiche hanno capito che il fracking non è un buon affare, e che «se non abbiamo la salute, i posti di lavoro e il denaro non valgono un fico secco». Le quattro “nonne attiviste” lottano da 20 anni contro l’estrazione di combustibili fossili dal sottosuolo intorno alla contea: prima il carbone e il petrolio, ora il gas naturale, per un totale di 200 mila pozzi scavati.
Le loro preoccupazioni in merito agli effetti sulla salute delle emissioni generate dal fracking sono state corroborate lo scorso anno, quando i satelliti della NASA hanno individuato dallo spazio una bolla di metano esattamente sopra la città di Aztec. Ciò significa, inevitabilmente, che durante le trivellazioni parte del gas viene perduto e liberato nell’atmosfera. Il metano ha un potere climalterante 33 volte superiore a quello della CO2 sui 100 anni e 105 volte maggiore sui 20 anni. Ma gli impatti sanitari della fratturazione idraulica non si fermano qui. La signora McNall è convinta che altri gas vengano rilasciati durante il processo: si chiamano composti organici volatili (COV), una vasta famiglia che annovera fra i suoi figlioli il benzene, il toluene, l’etilbenzene e molti altri, che provocano la leucemia e difetti alla nascita. Poi ci sono gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), che vanno a braccetto con il cancro.
Per questo le quattro nonne hanno cominciato a offrire dei tour guidati a chiunque capiti da quelle parti, tracciando fra i pozzi un itinerario degli orrori condito da racconti incredibili, se non fossero veri, sugli effetti degli inquinanti diffusi nell’area. Più uno abita vicino a questi punti di estrazione, più alta è la concentrazione dei composti organici nel suo corpo, ha detto una ricerca dell’Università di Boulder. Il dilemma in cui vivono i cittadini di Aztec è quello che attanaglia innumerevoli comunità: lavoro o salute? Lo sfruttamento dell’energia porta occupazione, anche se solo per qualche anno. Ma quando le compagnie tolgono le tende, portano via con sé anche la salute delle persone. Un bene che, in tempi di crisi, ancora troppi decidono di sacrificare.