Non si ferma il riscaldamento globale e per il 2020 si prospetta un’ulteriore crescita delle temperature medie terrestri
(Rinnovabili.it) – Con temperature globali superiori di 1,1 °C alla media pre-industriale, il prossimo anno sarà un altro tra i più caldi mai registrati. Nel dettaglio, stando alle stime rilasciate dal Met Office britannico, sarebbe previsto un aumento della temperatura media globale compreso tra lo 0,99 °C e l’1,23 °C. Se corrette, tali stime faranno del 2020 il sesto anno consecutivo con temperature superiori alla media del periodo 1850-1900.
L’attuale ritmo di riscaldamento globale è accelerato dalle emissioni antropiche, sottolineano i meteorologi, secondo i quali tuttavia le probabilità di un nuovo forte El Niño (cioè di uno fra i principali responsabili naturali delle variazioni di temperatura) nel 2020 saranno molto basse. “Gli eventi naturali come il riscaldamento indotto da El Niño nel Pacifico influenzano il sistema climatico – ha spiegato Adam Scaife, responsabile del Met Office per le previsioni a lungo termine – ma in assenza di El Niño, questa previsione fornisce un quadro chiaro del fattore principale responsabile dell’aumento delle temperature, cioè le emissioni di gas serra”.
Leggi anche: “Stato del Clima: il 2019 sul podio degli anni più caldi della storia”
Il 2020 confermerà così il trend cominciato 5 anni fa, nel 2015, primo anno in cui le temperature globali hanno superato l’1,0°C al di sopra del periodo preindustriale. Se si escludono eventi imprevedibili come una grande eruzione vulcanica – che per via delle polveri diffuse nell’atmosfera avrebbe un effetto di raffreddamento – stando alle previsioni del Met Office è molto probabile che tale tendenza continui anche il prossimo anno: “L’anno più caldo mai registrato – spiegano i ricercatori – è stato il 2016, quando un significativo riscaldamento legato a El Niño nel Pacifico tropicale ha aumentato la temperatura globale. Il 2020 dovrebbe essere un altro anno molto caldo, ma questa volta senza un forte segnale di El Niño”.
La previsione porta il mondo più vicino all’orlo della “disgregazione climatica”. Ai ritmi attuali, la soglia dell’1,5 ° C sarà infatti superata nell’arco di due decenni, con conseguenze gravissime per l’intero pianeta. Tali previsioni non fanno altro che aggravare l’urgenza di un piano globale per la riduzione delle emissioni di gas serra. Prima – e forse anche ultima – occasione utile sarà la COP26 di Glasgow del prossimo dicembre.
Leggi anche: “Oceani e criosfera sono ormai cambiati, l’adattamento è l’unica via”