Un uso più intelligente della terra e la gestione delle città dovrebbero essere due degli elementi al centro di un’azione contro il climate change
(Rinnovabili.it) – I negoziati sul clima delle Nazioni Unite hanno compiuto i primi passi avanti, lo scorso sabato, verso il testo del nuovo accordo climatico internazionale, l’intesa che dovrà essere messa nero su bianco alla COP di Parigi nel 2015. I colloqui hanno richiamato a Bonn ben 1.900 diplomatici da 182 paesi con l’obiettivo di allineare ciò che i loro leader saranno disposti a sottoscrivere il prossimo anno per affrontare la crescita delle emissioni e gli effetti dei gas climalteranti. Ma per capire cosa si è raggiunto nell’appuntamento tedesco, bisogna fare qualche passo indietro. Lo scorso anno le Nazioni avevano concordato che l’accordo climatico globale dovesse contenere contributi provenienti da tutti i Paesi. I negoziati di Bonn si sono dunque concentrati su ciò che questi contributi dovrebbero includere, sulle iniziative che ciascuna nazione può adottare per la lotta ai cambiamenti climatici.
Un uso più intelligente della terra e la gestione delle città dovrebbero essere due degli elementi al centro di un’azione più coordinata contro il climate change, si legge nel documento finale del vertice. “Stiamo arrivando al punto in cui tutte le Parti si stanno convincendo di poter agire insieme per combattere il cambiamento climatico, ma la mia più grande preoccupazione riguarda i fondi”, ha commentato Seyni Nafo, un inviato del Mali che rappresenta un blocco negoziale di oltre 50 Stati africani. Le nazioni sviluppate hanno deciso nel 2009 di aumentare gli aiuti alle economie in via di sviluppo e raggiungere quota 100.000 milioni di euro nel 2020, ma il “Green Climate Fund” creato dall’Onu per incanalare questo denaro risulta ancora vuoto.