(Rinnovabili.it) – È in arrivo un bastimento carico di… sabbie bituminose canadesi. È salpato da Freeport, Texas, che secondo la Reuters è il porto da cui partono le riesportazioni di questo carburante ad alto impatto ambientale. La nave era diretta in Europa, e sarebbe approdata a Cartagena, in Spagna, il primo maggio. Il nome dell’imbarcazione è Zuma, è stata caricata da Shell con 523 mila barili di petrolio da sabbie bituminose canadesi ma ancora non è sicura la raffineria in cui il petrolio verrà trattato. La Repsol ne possiede una in grado di trattare idrocarburi non convenzionali, perciò sembrerebbe la più indicata per l’operazione. Il combustibile ha nome Western Canadian Select, una miscela ad alto contenuto di zolfo che comprende sabbie bituminose e greggio convenzionale. La gestiscono Canadian Natural Resources, Cenovus Energia, Suncor Energy e Talisman Energy.
Gli Stati Uniti, in teoria, non potrebbero esportare petrolio, essendo ancora in vigore il blocco stabilito negli anni ’70. Tuttavia, il Canada può beneficiare di una deroga, che intende sfruttare sempre più intensamente grazie all’accordo di libero scambio con l’Unione Europea (CETA) in attesa di ratifica dell’Europarlamento. La produzione di petrolio da sabbie bituminose sta fronteggiando, nel Paese, imponenti proteste popolari a causa del suo impatto ambientale, degli effetti sulla salute e sul clima. Fino ad oggi, i movimenti di opposizione canadesi hanno bloccato la costruzione dell’oleodotto Keystone XL, una maxi conduttura che dovrebbe trasportare 830 mila barili al giorno di petrolio da oil sands dall’Alberta alla costa texana del Golfo del Messico. I produttori devono affidarsi alla ferrovia o sfruttare un oleodotto già esistente con un percorso più lungo e tortuoso. Nonostante sia più dispendioso portare questo combustibile in Asia e UE, il Canada sembra disposto allo sforzo economico per acquisire quote di mercato. Il Western Canadian Select è greggio di bassa qualità, costa meno di quello convenzionale e presenta comunque margini di guadagno.
Già il 29 maggio 2014, Friends of the Earth aveva riferito che «la prima spedizione in Europa di petrolio altamente inquinante, ottenuto da sabbie bituminose canadesi, è arrivata in Spagna. I 600 mila barili di petrolio sono stati acquistati dalla multinazionale Repsol. È la prima grande spedizione di petrolio da sabbie bituminose per l’UE».
Nel settembre 2014, il greggio non convenzionale è arrivato anche in Italia, e precisamente nelle raffinerie di Sarroch, in provincia di Cagliari.
Secondo una ricerca del Natural Resources Defense Council rilasciata Trasport & Environment, Greenpeace e Friends of the Earth le importazioni europee di sabbie bituminose potrebbero toccare i 700 mila barili al giorno nel 2020.
«I nuovi gasdotti pianificati o in costruzione in Nord America, combinati agli sviluppi delle raffinerie in Europa, potrebbero trasformare il Vecchio continente in un mercato significativo per le tar sands canadesi.