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Naufragio Mustafa Kan, impossibile recuperare i fusti di fertilizzante

La nave sta per inabissarsi con il suo carico di fosfato d’ammonio a 24 miglia dalla costa siracusana. Le istituzioni scongiurano il pericolo ambientale, ma la preoccupazione rimane

Naufragio Mustafa Kan, impossibile recuperare i fusti di fertilizzante

 

(Rinnovabili.it) – Le 8mila tonnellate di fertilizzante a bordo del Mustafa Kan sono destinate ad inabissarsi con la nave. Il mercantile, naufragato a 24 miglia dalla costa siracusana lo scorso venerdì, è quasi completamente sommerso e il rovesciamento dello scafo ha ormai precluso qualsiasi possibilità di recuperare in fretta i fusti contenenti fosfato di ammonio.

Gestito dalla Kanlar Denizcilik, il battello era in viaggio da Dakar (Senegal) a Sibenik (Croazia) quando ha iniziato a imbarcare acqua dalla sala macchine vicino alla costa italiana, probabilmente per una falla alla struttura.

L’equipaggio ha lanciato l’allarme intorno alle ore 3 e i sedici uomini a bordo del mercantile sono stati rapidamente tratti in salvo.

 

Al momento non si registrano sversamenti di materiale o di carburante navale in mare ma la preoccupazione è palpabile, sia per i possibili effetti di un simile carico in acqua (in eccessive quantità il fosfato di ammonio causa l’eutrofizzazione delle alghe) sia per la vicinanza all’Area Marina Protetta del Plemmirio.

 

Le rassicurazioni della Capitaneria di Porto non sono tardate ad arrivare. La notevole distanza della nave dalla costa e la direzione dei venti, sembrerebbero non comportare rischi immediati di avvicinamento di eventuali sostanze alla costa dell’oasi. Ma in questi casi il periodo ipotetico è d’obbligo. Paolo Pantano, portavoce provinciale dei Verdi di Siracusa, prospetta invece dalle pagine del FattoQuotidiano il rischio che i fusti di fertilizzante possano spaccarsi a causa della pressione, una volta raggiunti i 2mila metri di profondità del fondale.

Con una stringata nota stampa il ministero dell’Ambiente ha comunicato di star seguendo l’evolversi del naufragio e di aver inviato nell’area tre mezzi della flotta Castalia, specializzati nell’antinquinamento da idrocarburi e pronti a intervenire in caso di necessità in assistenza agli uomini della Capitaneria di Siracusa.

 

 

La Procura di Siracusa ha già aperto un’inchiesta per l’incidente a mare e l’on. Samuele Segoni, esponente di Alternativa Libera e membro della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, fa sapere in queste ore di aver inoltrato al Ministro dell’Ambiente un’interrogazione scritta in merito al naufragio della Mustafa Kan. “Abbiamo visto già in passato navi provenienti da Dakar affondare con sostanze pericolose ed è un bene che le autorità si siano subito attivate per minimizzare i danni per l’ambiente e per la salute dei cittadini ma dopo questo incidente la qualità delle acque marine come sarà garantita?”