Nasce in Sardegna la scuola per dottorandi e professionisti che vogliono saperne di più sul clima e sugli impatti della temperatura in aumento su risorse e settore agricolo
Agricoltura, sicurezza alimentare, risorse idriche e strategie per affrontare le conseguenze negative saranno i temi centrali discussi dagli esperti di settore provenienti dalla Bolivia, Burkina Faso, Germania, Ghana, Italia, Kenya, Malawi, Russia, Spagna, Sudan, Regno Unito e U.S.A che si stanno confrontando in occasione della presentazione dell’istituto; da oggi fino al 9 novembre, si cercherà di trovare metodi e strumenti di valutazione efficaci per meglio capire e prevenire gli impatti dei cambiamenti climatici sull’agricoltura e sulle risorse idriche a diversi livelli.
A occupare gran parte delle discussioni nell’attuale scena internazionale ambientali l’impatto dei cambiamenti climatici soprattutto in relazione alla sicurezza agricola e alimentare e alla disponibilità di risorse idriche, che sta diminuendo progressivamente all’aumentare della popolazione mondiale con conseguenze pericolose. per questo è ormai necessario un dibattito multidisciplinare e condiviso per ottenere politiche lungimiranti a protezione dell’ambiente e delle sue risorse, vitali per la sopravvivenza delle specie sulla Terra.
Le alterazioni climatiche previste per i prossimi anni stanno infatti mettendo a dura prova la resistenza della fauna e della flora con ripercussione sull’ecosistema e sugli equilibri del pianeta. Conoscere con anticipo il tempo che verrà serve quindi a migliorare la risposta delle popolazioni e dei diversi ambienti.
In questo delicato contesto si inserisce la Scuola di Alghero che nasce per dare agli studenti di dottorato e ai professionisti un approfondimento allargato sulle tematiche ambientali e climatiche intrecciando diversi modelli e strumenti che tengono conto delle strategie di adattamento del settore agricolo, della modellistica climatica e delle relative implicazioni socio-economiche.