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NASA: nell’estate 2013 lo scioglimento dei ghiacci è rallentato

Nuovo studio della NASA(Rinnovabili.it) – Gli scienziati della NASA stanno cercando di spiegare il mistero di quella che in gergo viene definita la “pausa del riscaldamento globale”. Alcune risposte sono contenute in uno studio pubblicato sulla rivista Nature nel quale si evidenzia come le temperature più fredde dell’Oceano Pacifico potrebbero aver influenzato il rallentamento della crescita della temperatura globale negli ultimi 15 anni nonostante l’aumento delle emissioni di gas serra e sostanze inquinanti.

 

Nonostante questa tendenza i ricercatori hanno voluto ricordare che la temperatura degli oceani può variare molto velocemente “è sufficiente una tempesta, come accadde nell’agosto 2012″, ha precisato il coordinatore della ricerca, Joey Comiso, del Goddard Space Flight Center della NASA.

“La variabilità naturale del clima influenza il tasso di riscaldamento globale così come con una manopola possiamo controllare il volume del suono di un’altoparlante nei punti dove il ​​volume si è alzato, il pianeta si è riscaldato più velocemente, mentre altre volte esso viene selezionato di nuovo a ribasso, con un tasso più lento di riscaldamento” ha specificato Comiso.

 

“Penso che questo sia uno studio molto ben progettato che sostiene con forza l’idea che la variabilità interna del sistema climatico può influenzare il tasso di riscaldamento globale su scale temporali che vanno da anni a decenni”, ha detto John Michael Wallace, dell’Università di Washington, in un email.

Grazie ai rilevamenti satellitari la NASA ha quindi potuto confermare che nell’estate 2013 i ghiacci si sono sciolti più lentamente e per quest’anno quindi non si registrerà alcun record negativo grazie alle temperature molto meno calde rispetto alle medie stagionali. Lo scioglimento massimo dei ghiacci si registra solitamente a metà settembre, ma per quest’anno probabilmente il record rimarrà imbattuto.

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