L’agenzia aerospaziale americana chiede aiuto: senza fondi per l’adattamento, le sue capacità di previsione del cambiamento climatico saranno compromesse
(Rinnovabili.it) – Per colpa del cambiamento climatico, la Nasa rischia di perdere la capacità di prevedere gli effetti del cambiamento climatico. non è un gioco di parole, ma quel che la National Aeronautics and Space Administration ha fatto sapere nel suo nuovo Climate Risk Management Plan. A causa dei mutamenti del clima, sarà più difficile per l’agenzia ottenere informazioni circa le modalità con cui proprio questi impatteranno sulla biosfera.
«La Nasa ha importanti responsabilità verso il pianeta – suonano l’allarme gli esperti – Costruisce i satelliti attraverso i quali si raccolgono i dati su meteo e clima, contribuendo a un solido programma di ricerca votato al tentativo di comprendere come la Terra e i suoi sistemi si comportano».
L’innalzamento del livello dei mari, l’aumento delle temperature e dell’umidità, il vento, le ondate di calore, le tempeste, sono tutti fattori che rendono il lavoro dell’agenzia più arduo. La base terrestre più conosciuta del mondo, il Kennedy Space Center di Cape Canaveral, come tutta la Florida, è gravemente minacciato dagli effetti del climate change.
«Già nel 2005 Nasa ha rilevato come la variabilità regionale del clima potesse mettere in pericolo le sue operazioni», fanno sapere gli estensori del Climate Risk Management Plan. I potenziali effetti negativi si ripercuoterebbero sulle strutture, sulla disponibilità di suolo e sulla rete elettrica, perciò sui sistemi di comunicazione. Questo potrebbe tradursi in ritardi nei lanci spaziali, problemi per la sicurezza e la salute degli impiegati, contaminazione e anche pericolo per le specie minacciate.
Tutto per poi domandare: «Viste le già pessime condizioni economiche di Nasa, come farà l’agenzia a trovare il denaro per mettere in atto le operazioni di adattamento necessarie, riparare le infrastrutture mal funzionanti e mantenersi efficiente?».
L’aumento di intensità, durata e frequenza degli eventi estremi rende la domanda piuttosto pressante per l’amministrazione Obama. Non solo, pone interrogativi a tutti i governi, che senza previsioni accurate sul futuro dei cambiamenti climatici potrebbero trovarsi del tutto impreparati alla gestione delle loro conseguenze.