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Passa la mozione che può vietare il carbone a Londra

Passa la mozione che può vietare il carbone a Londra-

 

(Rinnovabili.it) – Stop a tutti gli investimenti in carbone, petrolio e gas da parte dei nostri fondi pensione. È quello che una mozione dell’Assemblea cittadina di Londra ha chiesto al suo sindaco, Boris Johnson, sollecitato a dar luogo al cosiddetto “divestment” da tutte le fonti fossili per quanto riguarda i fondi pensione dell’amministrazione. Così, Londra potrebbe diventare la seconda capitale al mondo – Oslo ha dato l’annuncio pochi giorni fa – a ripulire le proprie casse pubbliche dalle energie più sporche. Ma se lo sforzo dei norvegesi è piuttosto contenuto, la capitale inglese dovrà ricollocare quasi 7 miliardi di euro. Sono queste le cifre che entrerebbero in gioco se il primo cittadino decidesse di iniziare il processo di scarico del portafoglio del London Authority Pension Fund (LPFA). Ma il documento non è vincolante, ovvero Boris Johnson non è tenuto a seguire l’indirizzo della mozione. Può limitarsi a scrivere qualche riga che spieghi il dissenso.

 

Dal carbone al fracking, tutte le risposte che il sindaco non dà

La mozione è stata proposta da Jenny Jones, dei Verdi, e sostenuta all’unanimità dai Labour e dai liberal-democratici. Sei dei nove membri conservatori non si sono presentati. Jones si è detta «felice» per il via libera alla sua iniziativa, e anche se non ha alcun valore esecutivo è convinta che costringerà Johnson a prendere seriamente in considerazione il tema.

«È impossibile sapere che cosa pensi il sindaco su qualsiasi argomento a qualsiasi ora del giorno – ha ammesso Jones – e mi immagino penserà che questo sia allarmismo. Ma le persone che ne sanno più di lui sul cambiamento climatico, cosa non difficile, ritengono che siamo di fronte a una minaccia urgente. Penso che ci siano molte persone, là fuori, che pensano a questo come un tema di grande attualità e potrebbero anche incoraggiare il sindaco ad ascoltarci».

 

Passa la mozione che può vietare il carbone a Londra_

 

Boris Johnson non era presente alla riunione plenaria e ha rifiutato di commentare. Il suo portavoce ha detto che «il sindaco prenderà in considerazione tutte le proposte dell’Assemblea, perché prende la mitigazione del cambiamento climatico estremamente sul serio e sta lavorando per portare avanti la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio».

La realtà è che Johnson è salito sullo scranno londinese con grandi promesse sulla riduzione delle emissioni di carbonio in città, ma è stato poi molto abile nell’ignorarle. La mozione ora lo costringe a mettere in chiaro la sua posizione sui combustibili fossili, in particolare il fracking, che in Gran Bretagna sta creando una spaccatura mai vista tra opinione pubblica e classe dirigente.

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