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Monsanto: nuovo sconto nei risarcimenti e nuova condanna sul Roundup

L'azienda biochimica dovrà versare 72 milioni di dollari invece che 2,05 miliardi di dollari a una coppia di agricoltori colpiti da linfoma non-Hodgkin a seguito dell'uso prolungato del Roundup.

monsanto roundupSi tratta della terza condanna e del terzo scoto di pena per la Monsanto in poco meno di un anno

 

(Rinnovabili.it) – Sconto di pena per la Monsanto: il Tribunale superiore della Contea di Alameda, a Oakland, in California, ha ridotto a 86 milioni di dollari (rispetto agli iniziali 2,05 miliardi di dollari) il risarcimento imposto all’azienda biochimica da un precedente verdetto giudiziario in merito all’accusa di una coppia di agricoltori colpiti da linfoma non-Hodgkin a seguito dell’utilizzo per oltre 30 anni del diserbante a base di glifosato Roundup.

 

Il giudice Wilinifred Smith ha ritenuto sproporzionata e incostituzionale la cifra di 2 miliardi di dollari imposta alla Monsanto come danno punitivo nella causa contro i coniugi Alva e Alberta Pilliod. Smith ha ridotto gl’interessi compensativi imposti all’azienda biochimica e ha poi applicato la regola stabilita dalla Corte Suprema degli Stati Uniti che fissa il limite massimo nel rapporto tra risarcimento e danni puntivi in 9 a 1: in questa maniera, la somma dovuta dalla Monsanto è scesa a circa 72 milioni di dollari (con gli interessi puntivi fatti calare da 55 a 17 milioni di dollari e i danni punitivi da 2 miliardi a 55 milioni di dollari).

 

Allo stesso tempo, però, il Tribunale superiore della Contea di Alameda ha anche confermato la condanna per la Monsanto: Ci sono prove chiare e convincenti che la Monsanto si sforzò di impedire, scoraggiare o distorcere l’indagine scientifica”, si legge nella sentenza del giudice Smith.

 

Monsanto ha accolto con favore la riduzione del risarcimento ma ha annunciato comunque che ricorrerà in appello contro il verdetto di colpevolezza.

I legali dei coniugi Pilliod devono ancora comunicare se la coppia ha deciso di accettare la cifra ridotta imposta dal Tribunale di Alameda.

 

A metà luglio, un altro tribunale californiano aveva ridotto da oltre 80 milioni di dollari a poco più di 25 milioni di dollari il risarcimento dovuto da Monsanto a un agricoltore affetto da linfoma non-Hodgkin che aveva contestato all’azienda biochimica la mancata comunicazione dei rischi connessi all’uso del Roundup. Anche in quel caso, il tribunale di revisione aveva confermato la colpevolezza della Monsanto e aveva rigettato la richiesta di annullamento del processo.

 

Già la scorsa estate, un tribunale californiano aveva ridotto da 289 a 78,5 milioni di dollari il risarcimento dovuto da Monsanto al giardiniere scolastico Dewayne Johnson cui era stato diagnosticato la stessa patologia del coniugi Pilliod.

 

Nei soli Stati Uniti sono oltre 13.400 le cause intentate contro la multinazionale biochimica, di cui buona parte nel solo Stato della California. A metà agosto è previsto l’inizio del primo processo al di fuori dei confini californiani: il nuovo procedimento giudiziario avrà luogo nel Missouri, a Saint Louis, in una regione tradizionalmente nota negli Stati Uniti per sentenza particolarmente onerose a carico delle grandi aziende.