E’ lo stretto legame che unisce l’energia idroelettrica al paesaggio il tema del secondo workshop tenuto nell’ambito del Master Architettura e Paesaggio
Leggere, capire, modellare un paesaggio attorno all’acqua, in tutte le sue possibili accezioni, è stato il principale criterio perseguito nel secondo workshop su Energia idroelettrica e paesaggio tenuto nell’ambito del Master Architettura e Paesaggio. Il workshop, condotto dal Prof. Jeppe Aagaard Andersen, si è incentrato sul progetto dei sistemi d’acqua, considerando come area di studio il sistema del Canale Muzza e del Colatore Addetta, situato nel settore orientale del Parco Agricolo Sud Milano. Grazie alla collaborazione del Consorzio di Bonifica Muzza sono stati messi in luce i dati sul complesso sistema idraulico, sulla sua storia e sulle trasformazioni che quest’ultimo ha apportato al paesaggio dell’area compresa tra il fiume Lambro e il fiume Adda.
Il Colatore Addetta, antico ramo del fiume Adda e ad oggi scaricatore delle acque in eccesso del Canale Muzza, si configura come un corso d’acqua a portata variabile controllata. Il controllo avviene in corrispondenza del nodo idraulico di Paullo e definisce nei vari periodi dell’anno una portata che è funzione del sistema di irrigazione e dello smaltimento delle piene. Su questa forte identità e sul ruolo dell’Addetta come luogo vissuto dalla popolazione, si è condotta la riflessione: sono stati presi in considerazione aspetti più propriamente legati alla gestione della qualità delle acque, aspetti connessi alla valorizzazione del paesaggio ai fini della creazione di poli di attrazione e aspetti legati all’energia prodotta dall’acqua laddove la conformazione del suolo determina la presenza di salti idraulici. Nella fase conclusiva del workshop il confronto tra i sei gruppi di lavori composti dagli studenti del Master hanno fornito dei diversi spunti progettuali e aperto un dibattito sulle opportunità di costruzione di modelli capaci di coniugare le esigenze di produzione di energia idroelettrica con i criteri di tutela, salvaguardia e valorizzazione del paesaggio.
L’idea predominante è stata quella di svelare la natura di questo antico corso d’acqua e di connotare alcuni suoi tratti al fine della realizzazione di spazi vissuti. In questo contesto sono emerse poi soluzioni diverse circa la possibilità di inserimento di impianti di mini e microidroelettrico. La presenza nella prima area di progetto di una piccola cascata con un salto di 7-8 metri è stata occasione per l’inserimento di un impianto di micro-idroelettrico capace di sfruttare il notevole salto nell’ottica di un ripensamento del sito come luogo di balneazione e di svago. La seconda area di progetto caratterizzata invece da salti di più modesta entità ma da una portata maggiore è stata oggetto di studio per l’inserimento di coclee idrauliche e sistemi innovativi di sfruttamento della corrente, come nel caso di un sistema di turbine posizionate in serie lungo l’alveo del Colatore Addetta. Il concetto di portata variabile regolata non solo ha determinato la scelta di particolari sistemi di produzione dell’energia idroelettrica ma ha anche delineato un paesaggio mutevole in grado di cambiare dal giorno alla notte, dall’estate all’inverno e di offrire una nuova consapevolezza del fiume.
Per Antonio Angelillo Direttore dell’ACMA e promotore del Master, “l’esperienza ha rilevato che in situazioni di piccoli salti si può creare, se messo a sistema, una buona rete di produzione idroelettrica laddove vi sono della condizioni idrogeologiche simili a quelle della pianura Padana. Sotto questo profilo esistono anche delle opportunità di utilizzo dei manufatti impiegati già precedentemente per la produzione di energia come ad esempio i mulini che in queste circostante possono offrire una produzione con micro turbine, e quindi rivalorizzare il paesaggio culturale. Inoltre c’è l’opportunità che la creazione di nuovi impianti può essere inquadrata in una costruzione di manufatti che diventano snodi in cui si condensano più funzioni come ad esempio piste ciclabili, piattaforme di balneazione, ristorazione legate alla fruizione del tempo libero, rendendo cosi i manufatti più coerenti rispetto ad una funzionalità che ormai il paesaggio ha, quello di essere ormai luogo di tempo libero e del piacere.”
Il percorso didattico del Master proseguirà il 17-21 ottobre con il workshop di progettazione Energia solare e paesaggio con l’Architetto Barbara Aronson. “Oggetto dello studio – illustra il Direttore – è una vera e propria scommessa sul possibile impiego dell’enorme potenziale che è fornito dagli svincoli autostradali e dalle aree contermini di pertinenza demaniale che normalmente sono terreni abbandonati. L’area oggetto dello studio è stata individuata all’interno del Parco agricolo sud nella zona di San Giuliano Milanese, luogo in cui in un modo del tutto innovativo si cercherà di individuare degli spazi che, con l’ausilio delle risorse disponibili come le infrastrutture presenti (barriere di protezione etc) e coniugandosi per disposizione e tipologia agli ambienti, potranno essere valorizzati nel loro utilizzo. Ciò potrebbe trasformare gli svincoli stradali in aree per la produzione di energia solare mantenendo non solo la funzione di mitigazione e compensazione infrastrutturale ma valorizzando l’ambiente e il paesaggio circostante. Una sfida interessante da superare ma che potremo valutare nel corso dei lavori del workshop.