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Le 4 misure dell’Oms per ridurre l’inquinamento

Abbandonate le auto, prendete i mezzi pubblici, non mangiate carne e aiutate i Paesi poveri. Così ridurrete il rischio di morte da inquinamento dell’aria

Le 4 misure dell'Oms per ridurre l'inquinamento

 

(Rinnovabili.it) – Tre emissari di un killer silenzioso mietono 7 milioni di vittime l’anno in tutto il mondo. Si chiamano ozono, metano e particolato, figli dell’inquinamento e grandi responsabili del riscaldamento globale. Lo ricorda l’Oms in un rapporto che individua quattro azioni da mettere in pratica per ridurre gli effetti di questi “inquinanti a vita breve”.

«Ogni giorno queste sostanze minacciano la salute di uomini, donne e bambini – ha spiegato Flavia Bustreo, assistente direttore generale dell’Oms – Per la prima volta questo rapporto raccomanda azioni che i Paesi, i ministri della Salute e dell’Ambiente e le città possono intraprendere per ridurre le emissioni, proteggere la salute ed evitare morti e malattie».

 

Le 4 misure dell'Oms per ridurre l'inquinamento 3Per mettere un freno a questi “crimini”, l’Organizzazione mondiale della sanità suggerisce, innanzitutto, di mettere mano alle emissioni delle auto: per farlo, è necessario implementare standard sempre più alti, un tema oggi molto caldo a seguito dello scandalo che ha travolto Volkswagen e le altre case automobilistiche. Queste misure sarebbero, tuttavia, solo una parte della soluzione: non si può prescindere, per ridurre l’inquinamento, dagli investimenti capaci di incentivare i mezzi pubblici e di proteggere pedoni e ciclisti, categorie più esposte alle micidiali particelle.

Anche l’Oms, inoltre, non può esimersi dall’incoraggiare lo spostamento verso una dieta basata sui vegetali e non sulla carne. Per aiutare i Paesi in via di sviluppo, è necessario invece partire dall’inizio: 2.8 miliardi di persone non hanno ad oggi accesso, per cucinare, a mezzi alternativi alle stufe a legna o a carbone.

 

Se messe in pratica, spiega il rapporto, le politiche suggerite potrebbero salvare 3,5 milioni di persone l’anno nel 2030, e fino a 5 milioni l’anno nel 2050. «I benefici derivanti da questo tipo di azioni sono molto maggiori di quanto si pensasse in precedenza – sottolinea Maria Neira, del dipartimento di Salute Pubblica dell’Oms – e si possono vedere immediatamente e a livello locale».