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Tra 1,5 e 2°C ci sono 5 milioni di persone a rischio inondazioni

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Inondazioni più gravi per tutti nello scenario +2°C

 

(Rinnovabili.it) – Ormai è assodato limitare il riscaldamento globale a +1,5 °C, piuttosto che raggiungere la soglia dei +2 °C rispetto ai livelli preindustriali, è davvero auspicabile. Ma per capire “quanto” preferibile sarebbe evitare quel mezzo grado in più di aumento delle temperature, servono ancora numerosi calcoli. Qualcuno ha iniziato a farli: sulla rivista Environmental Research Letters, qualche giorno fa alcuni ricercatori della Princeton University, insieme a colleghi della Rutgers e della Tufts, si sono chiesti cosa può significare quel “piccolo” delta per le persone che vivono nelle aree costiere del pianeta.

Gli scienziati hanno utilizzato una serie di indicatori delle maree, per immaginare possibili evoluzioni nella frequenza delle mareggiate e di altri eventi estremi che possono causare inondazioni. Le proiezioni sono state fatte per tre scenari: aumento della temperatura globale di 1,5 °C, 2 °C e 2,5 °C. Le conclusioni dello studio dicono che nel 2150, una differenza apparentemente piccola come il mezzo grado tra 1,5 e 2 °C si tradurrebbe nell’inondazione di terre che attualmente ospitano circa 5 milioni di persone, 60 mila delle quali vivono in piccole nazioni insulari a rischio scomparsa.

>> Leggi anche: L’aumento del livello del mare non è costante, ma progressivo <<

 

Temperature più elevate, inoltre, renderanno gli eventi estremi molto più comuni. Ad esempio, nella città di New York, la stima è che inondazioni verificatesi finora una sola volta negli ultimi 100 anni diventeranno eventi annuali in uno scenario +1,5 °C, e occorreranno addirittura due volte l’anno con un aumento di 2 °C.

Nel complesso, i ricercatori hanno previsto che, entro il 2100, un aumento della temperatura di 1,5 gradi aumenterà il livello medio globale del mare di 48 centimetri, mentre un aumento di 2 °C porterà ad una crescita di 56 cm e nel caso si arrivi a superare i +2,5 °C, è probabile che il livello salga a 58 cm. Dati in linea con le misurazioni di altri esperti, ma che potrebbero essere messi in crisi dalle ultimissime ricerche, secondo cui l’aumento del livello del mare su scala planetaria non sta procedendo a velocità costante di 3 mm l’anno, come ritenuto fino ad oggi. In realtà, starebbe accelerando un po’ alla volta, progressivamente. Fatto che potrebbe raddoppiare le stime attuali.

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