Il capoluogo lombardo nel 2013 ha completato l'estensione a tutta la città della raccolta dell'umido. Ma il settore cresce in tutta Italia
Ciò fa di ogni italiano un differenziatore di 86 kg procapite di rifiuti organici, sebbene esistano ancora differenze di intercettazione: maggiore nelle regioni del Nord con 108 kg procapite, contro i 77 kg di media del Centro e i 62 kg del Sud. “Occorre tuttavia sottolineare – spiga il Consorzio in una nota stampa – che il dato è influenzato dalla diversa estensione delle raccolte nelle diverse realtà regionali: l’intercettazione calcolata sulla quota della popolazione effettivamente servita da circuiti di raccolta differenziata è decisamente superiore al Sud, con valori medi, secondo indagini CIC, che oscillano tra 110 e 130 kg procapite”.
Il rapporto rivela anche un altro dato interessante: lo sviluppo dell’impiantistica di recupero. “Nel giro di 20 anni (i primi circuiti di raccolta del rifiuto organico sono datati 1993) si è sviluppato e consolidato un sistema industriale dedicato alla trasformazione dello scarto organico che, nel 2013, conta 240 impianti di compostaggio, 130 dei quali di rilevanza industriale”, spiega il CIC. “Continua anche la crescita del numero di impianti di digestione anaerobica, che nel triennio 2011/2013 aumenta di quasi il 60% con un totale di 43 impianti operativi”.