Un'emulsione che se spruzzata sull'asfalto riesce a ridurre i livelli di inquinamento. E' questa la caratteristica straordinaria di Coverlite che sta catturando la smog dell'aeroporto milanese
(Rinnovabili.it) – Anche le superfici calpestabili possono aiutare a combattere la concentrazione di inquinanti. E’ il caso del progetto pilota intrapreso dall’Aeroporto di Malpensa dove per combattere lo smog è stata letteralmente spruzzata su 18mila metri quadrati di superficie del Terminal 1 una microemulsione polimerica a base d’acqua additivata con biossido di titanio battezzata Coverlite. Penetrando nelle spaccature e nelle porosità della pavimentazione il composto le conferisce caratteristiche fotocatalitiche antismog: funzionando secondo i principi della fotosintesi clorofilliana il biossido di titanio riesce, grazie ai raggi solari, a trasformare i gas inquinanti in Sali.
“Siamo il primo gestore aeroportuale – ha dichiara Giuseppe Bonomi, Presidente di SEA – ad aver voluto la sperimentazione di questa soluzione innovativa nel combattere l’inquinamento, con una precisa preoccupazione anche per quanto avviene fuori dall’aeroporto. Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti che ci fanno valutare positivamente la scelta fatta per migliorare la qualità dell’aria e dunque del nostro ambiente”.
Dopo un periodo di monitoraggio durato 8 settimane, 4 delle quali sono state utili per registrare i livelli di inquinanti del Terminal senza che fosse applicato lo strato di Coverlite, è stato possibile constatare che l’indice di abbattimento della concentrazione di ossidi di azoto in presenza dell’emulsione è scesa del 9%. Durante quella che è stata chiamata la fase di spruzzatura i campioni prelevati durante le analisi condotte in laboratorio hanno dato esito più che positivo, registrando un calo degli inquinanti del 43%.
“Siamo rimasti piacevolmente colpiti dai risultati della sperimentazione: questo trattamento degli asfalti consente un efficace abbattimento di pericolosi inquinanti” ha dichiarato Andrea Poggio, Vicedirettore Generale Legambiente “È la prima volta che un prodotto fotocatalitico si sottopone a valutazioni sul campo, simili a quelle che si verificano nella gran parte delle strade urbane. Un abbattimento dell’ordine di grandezza del 10%, non consente solo di eliminare l’inquinamento di troppo, ma potrebbe aiutare sensibilmente a rientrare nei limiti di qualità dell’aria richiesti dall’Europa. In futuro si costruirà diversamente da quanto si è fatto fino ad oggi, anche le strade!”.