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Microplastiche sulle ali del vento: contaminati anche luoghi remoti come i Pirenei

Un team di ricerca francese ha studiato la presenza di particelle di plastica in una regione isolata della catena montuosa rilevando livelli di inquinamento pari a quelli del centro di Parigi

microplastiche pireneiSecondo gli studiosi, le microplastiche possono essere trasportate dal vento per oltre 100 km

 

(Rinnovabili.it) – Le microplastiche possono essere trasportate dal vento per centinaia di chilometri e depositarsi in grandi quantità anche in luoghi remoti distanti dai centri abitati: l’inquietante scoperta è stata effettuata da un team di ricerca francese che ha studiato l’inquinamento da microplastiche sui Pirenei.

 

La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Nature Communications, si è concentrata su una particolare area della regione pirenaica distante da potenziali fonti di inquinamento (6 km dal più vicino villaggio, 25 km dal paese più prossimo e 120 km dalla prima città): gli studiosi transalpini hanno rinvenuto una media di 365 particelle di microplastica e fibre artificiali per metro quadro ogni giorno di rilevazione.

 

“Sono quantità comparabili con quelle trovate nel centro di Parigi o di Dongguan, in Cina, megalopoli dove ci si aspetta di trovare molto inquinamento– spiega Deonie Allen, ricercatrice presso il Laboratoire Ecologie Fonctionnelle et Environnement, Ensat, di Castanet Tolosan e tra le principali autrici dello studio – Considerando che ci trovavamo sulla cima di una montagna e che non c’erano fonti d’inquinamento vicine, c’è la possibilità che le microplastiche siano ovunque”.

 

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Incrociando i dati sulla quantità di particelle di plastiche (soprattutto polistirene e polietilene, largamente utilizzati negli imballaggi monouso) raccolte con quelli di eventi atmosferici come pioggia, neve e vento della regione, i ricercatori hanno stabilito che le microplastiche possono essere trasportate anche per 100 km prima di depositarsi al suolo.

 

Considerando, poi, che le rilevazioni dello studio sono state condotte durante l’inverno tra il 2017 e il 2018, gli studiosi ipotizzano che durante l’estate, quando le particelle si fanno più asciutte e quindi leggere, possano aumentare sia quantità che distanza percorsa. Studi precedenti condotti nel deserto del Sahara avevano ipotizzato persino che le microplastiche potessero percorrere anche migliaia di chilometri prima di toccare terra.

 

I Pirenei, purtroppo, non sono il primo luogo remoto in cui sono state rinvenute microplastiche: una ricerca dello scorso febbraio, condotta dalla Newcastle University ne aveva rinvenute persino nelle fosse oceaniche, a oltre 6 mila metri di profondità, trasportate da organismi marini che abitano quei recessi.

 

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