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Ad ogni pasto facciamo un’abbuffata di microplastiche

microplastiche

 

Nuova ricerca sulla contaminazione da microplastiche

(Rinnovabili.it) – Le microplastiche sono ovunque, non solo nelle profondità marine e nei luoghi più sperduti della Terra, ma anche nei nostri piatti. E la fonte principale di questa contaminazione non arriva dall’esterno ma direttamente dalle nostre case. Lo rivela un recente studio della Heriot-Watt University che indaga l’esposizione umana ai minuscoli frammenti di plastica. In realtà il lavoro, pubblicato sulla rivista ScienceDirect, si concentrava sulla valutazione della contaminazione da microplastiche nelle cozze raccolte lungo la costa scozzese per valutarne i rischi alimentari.

 

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Per far ciò, gli scienziati hanno confrontato i campioni con potenziali fonti di inquinamento domestico durante i pasti. Il team ha pertanto determinato la potenziale esposizione dei cibi alle fibre contenute nella polvere domestica durante un pasto raccogliendole in una sorta di trappole appiccicose e confrontando quest’ultime con le quantità di microplastiche presenti nelle cozze commestibili. È a questo punto che è arrivata la scoperta: le “trappole” hanno catturato ben 14 minuscoli frammenti polimerici alla fine di un pasto di 20 minuti. Su un piatto di portata sarebbero circa 114 le fibre di plastica rinvenute. In confronto ogni cozza conteneva solo due particelle di plastica, la cui presenza è da ricollegare all’inquinamento marino.

 

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Il che significa che, in un anno, ogni individuo possono potrebbe mangiare a sua insaputa, da 13.731 a 68.415  microplastiche. “Questi risultati – spiega il  dott. Ted Henry, autore senior dello studio e professore di tossicologia ambientale all’Università di Heriot-Watt – possono sorprendere alcune persone che potrebbero aspettarsi che le fibre di plastica nei frutti di mare siano più alte di quelle presenti nelle polveri domestiche. Non sappiamo da dove provengano queste particelle ma è probabile che si trovi all’interno della casa e in ambienti più ampi”.

Aggiunge Julian Kirby, di Friends of the Earth: “Le microparticelle di plastica si trovano nella polvere nelle nostre case e nell’aria che respiriamo: possono provenire da pneumatici, tappeti e arredi morbidi, così come vestiti. E si stanno sparpagliando regolarmente nell’ambiente”.

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