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#MettiamoManoalFuturo, la call to action arriva a 5 milioni di persone

La campagna lanciata da ASviS ha l’obiettivo di diffondere i contenuti dell’Agenda 2030 e favorire il confronto sul tema della sostenibilità.

Credit: Max Pixel - CC0 Public Domain
Credit: Max PixelCC0 Public Domain

 

(Rinnovabili.it) – Più di duemila tweet e tanti altri post su Facebook e Instagram, con 5 milioni di persone raggiunte. Sono questi i risultati della call to action #MettiamoManoalFuturo. La campagna è stata lanciata lo scorso aprile dall’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) e ha l’obiettivo di diffondere la conoscenza dell’Agenda 2030, favorire il confronto, condividere le migliori iniziative e incentivare le richieste che “dal basso” impegnino la leadership del Paese al rispetto degli accordi presi in sede Onu. Una chiamata all’azione, che ha coinvolto imprese, organizzazioni, istituzioni e singoli cittadini a mobilitarsi per raggiungere condizioni sociali, ambientali ed economiche più sostenibili grazie ad azioni incentrate sui 17 Obiettivi dell’Agenda 2030.

 

Sono stati 60 giorni di discussioni e diffusione di buone pratiche su tematiche legate a mobilità sostenibile, lotta alla fame nel mondo, formazione e istruzione, finanza e green bond, biodiversità e cambiamento climatico, povertà e disuguaglianze, innovazione e lavoro e cooperazione tra Paesi, condizione indispensabile per affrontare tutti i temi precedenti.

#MettiamoManoalFuturo ha permesso di puntare un faro sulla necessità di velocizzare le strategie messe in campo. Quel che serve è infatti un rapido cambiamento nelle politiche e nei comportamenti di tutti i giorni. Sono 11 gli anni che restano per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Possono sembrare tanti, ma non è così.

 

Oltre 100 le iniziative oggetto di discussione della call to action, portate avanti da fondazioni, imprese, organizzazioni della società civile e singoli cittadini con obiettivi diversi ma ugualmente d’impatto.

C’è, ad esempio, il progetto d’informazione della Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition (Bcfn), che ha messo in evidenza come solamente il 9% dei ragazzi è consapevole che il cibo rappresenti un fattore chiave della sostenibilità, attraverso la domanda: “Quanti pensano che seguire una dieta sostenibile sia una buona pratica per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030?”

 

E poi il progetto di “disseminazione” PVC UpCycling, promosso da R.Ed.El con il partenariato scientifico dell’Università della Calabria ed Enea, che mira al perseguimento del Target 9.4 dell’Agenda 2030. Economia circolare e rifiuti zero l’obiettivo del progetto che, grazie al recupero e al riciclo dei cavi elettrici degli impianti per l’energia, ha dato nuova vita a prodotti a basso impatto ambientale.

Non mancano le iniziative di rimozione dei rifiuti. A inizio giugno, oltre 50 chilogrammi di rifiuti sono stati raccolti da 63 dipendenti Enel che, con l’aiuto dell’associazione ambientalista Marevivo, hanno ripulito la spiaggia di Santa Severa, poco lontana da Civitavecchia. Esperienze analoghe sono state fatte nel veneziano.

 

A Milano invece 500 studenti si sono confrontati sul tema del cambiamento climatico in relazione alle scelte da parte dei consumatori. Il dibattito, organizzato dalla Sustainable Development School di Milano, ha messo in luce come comportamenti consapevoli possono orientare le strategie delle aziende verso l’equilibrio socio-ambientale.