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Mercato del carbonio: la proposta anti-frodi di Bruxelles

La commissione UE propone che le quote EAU vengano classificate come strumenti finanziari entrando così sotto la copertura del Markets in Financial Instruments Directive

(Rinnovabili.it) – Per migliorare la protezione del più grande mercato spot delle emissioni a livello mondiale, la Commissione UE ha proposto oggi che i permessi di carbonio vengano classificati come strumenti finanziari, al pari di tutte quelle attività già coperte dalle regole del Markets in Financial Instruments Directive (Mifid). La direttiva in questione nasce nel 2004 per rispondere all’esigenza di creare un terreno competitivo uniforme tra tutti gli intermediari finanziari dell’Unione europea e punta, fra i suoi obiettivi, alla tutela degli investitori a seconda del diverso grado di esperienza finanziaria.

L’annuncio arriva da un’e-mail informativa in cui Bruxelles spiega la propria intenzione di rafforzare la supervisione del mercato dopo i clamorosi furti telematici, verificatisi a gennaio di quest’anno, che hanno portato al trasferimento illegale di EUA per un valore di circa 20 milioni di euro. “Trattando le quote di emissione come le altre attività finanziarie, si estenderebbe la protezione dei mercati finanziari a quello del carbonio”, spiega il commissario europeo per il clima Connie Hedegaard. “Si fornirà così un’ulteriore certezza ai partecipanti all’Emissions Trading europeo man mano che il mercato cresce e matura e permettendo a quest’ultimo di svolgere appieno il proprio ruolo di leva nei confronti degli ingenti investimenti necessari per la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio”.

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